Yolk Solar Paper
Yolk Solar Paper

E se a ricaricare lo smartphone fosse un foglio fotovoltaico? Certo, i caricabatteria sono molto utili, possono anche essere ingombranti e pesanti. Non è questo il caso del foglio solare, un nuovo progetto che attualmente è alla ricerca di fondi con una campagna su Kickstarter. E’ qui che si sta cercando di commercializzare qualcosa di molto simile ad un pannello solare, solo molto più sottile e leggero e appositamente pensato per ricaricare per

La tecnologia fotovoltaica si presta a progetti di proporzioni colossali come l’ambizioso impianto spaziale giapponese, ma può anche adattarsi a dispositivi portatili per le esigenze di tutti i giorni. Il Solar Paper, prodotto dalla startup YOLK, è uno di questi e si distingue per essere il caricabatterie solare più leggero al mondo, talmente sottile da riuscire a infilarsi agilmente tra le pagine di un libro.

Si tratta di uno strumento simile ad più ampio e spesso smartphone, come un iPhone 6Plus o un Galaxy Note 4 ad esempio. E sottile solo 1,5 millimetri. Questa sua caratteristica fa in modo che sia abbastanza sottile per adattarsi fra le pagine di un notebook. Per utilizzarlo, in pratica, occorre semplicemente spiegare i pannelli e collegare il telefono per avviare la carica. Naturalmente, è consigliabile trovarsi in ambienti luminosi o al sole per ottenere migliori risultati. Tuttavia, anche se la luce non dovesse essere ottimale o ci si dovesse trovare in ambienti interni, il dispositivo può essere correttamente alimentato a sua volta.

La versione a due pannelli di base, quella attualmente disponibile, è accessibile al costo di 69 dollari. Questa è sufficiente per caricare un telefono cellulare o altro dispositivo di piccole, ma può alimentare anche telecamere e dispositivi più potenti allegandogli un terzo o un quarto pannello per aumentarne la potenza. Questi possono essere acquistati separatamente e si avviano magneticamente.

YOLK, la società che ha sviluppato Solar Paper, sta chiedendo 50 mila dollari per finalizzare il prodotto. Ha già ricevuto l’appoggio da parte di oltre 200 mila sostenitori, quindi non c’è alcun rischio che il prodotto non venga finanziato. Se il progetto dovesse essere avviato, i primi caricatori solari dovrebbero essere in produzione già da settembre.

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