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Windows 10: primi problemi di privacy in Russia


Sembrerebbe che Microsoft e il suo Windows 10, potrebbero presto avere dei problemi per quanto riguarda la legalità della sua gestione sulla privacy degli utenti, vediamo i dettagli!

Tutto sarebbe partito da uno studio legale russo, il quale avrebbe affermato che Windows 10 registra praticamente tutte le attività che si verificano sul pc, tra cui ricerche internet, utilizzo di cortana, registrazioni vocali e soprattutto dati personali, senza il consenso esplicito da parte dell’utente finale o addirittura, in alcuni casi, a totale insaputa dello stesso, ovviamente, tra le accuse vi è persino quella di fornire tali dati a società terze che ovviamente, utilizzano questi dati per i propri scopi.

Attualmente non possiamo certo dire se queste accuse siano leggittime, tuttavia, stando alle clausole nel contratto di licenza del sistema operativo, ma soprattutto, stando persino alla decisione di alcuni tracker di BitTorrent che hanno deciso di bannare windows 10, possiamo tranquillamente ipotizzare che un fondo di verità all’interno della vicenda è facile da trovare.
Come potete intuire la vicenda non è affatto vecchia, infatti sin dalla sua uscita, Windows 10 non ha certo brillato per quanto riguarda la privacy, la quale è stata pesantemente criticata da parte di siti web e tools, soprattutto per quanto riguarda l’ipotesi, ampiamente acclamata, del fatto che Windows

10 scandaglia i nostri HDD in cerca di materiale pirata da bloccare all’istante o comunque limitare in qualche modo, complice la partnership di Microsoft con MarkMonitor, nota azienda di lotta contr la pirateria.
Vi sono strumenti per impedire la raccolta di informazioni?
Assolutamente si, tuttavia si tratta di strumenti abbastanza pericolosi per la salute del sistema in quanto sono si atti a bloccare qualsiasi comunicazione di dati nei confronti di Microsoft, ma lo stesso blocco potrebbe interferire con tanti sistemi persenti in Windows10, causandone il blocco e la compromissione del sistema, insomma, bisognerà vedere come finirà la vicenda, nella speranza che la nostra privacy sia al sicuro!
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Pubblicato da
Redazione