Facebook è completamente gratuito. Non ci sono costi d’iscrizione ed uso di nessun genere e non ce ne saranno mai. Il motivo dietro la totale gratuità del social è perché senza gli utenti il sito web chiuderebbe i battenti all’istante.
La versa risorsa economica di Facebook sono tutti gli account dei suoi utenti. Miliardi di informazioni affluiscono ogni giorno nei server del social che, prontamente le cataloga e vende alla aziende in cerca di un ottimo servizio di pubblicità.
La quantità di informazioni personali degli utenti che ogni giorno arrivano a Facebook è molto più ampia di quello che si riesce ad immaginare. Per capirne la dimensione, basti pensare che uno studente di giurisprudenza ha richiesto al social tutte le informazioni su di lui che erano in possesso del sito web. Gli è stato inviato un fascicolo di ben 1.222 pagine. Una quantità di dati impressionante.
Le informazioni arrivano a Facebook tramite 3 tipi di flussi:
- Canale dichiarativo generico: sono i dati inseriti volontariamente dall’utente in fase di registrazione;
- Canale delle interazioni: ogni attività svolta su Facebook rappresenta un’informazione che può essere utile per capire i nostri gusti e le nostre attitudini;
- Canali esterni: può sembrare strano ma, non è necessario essere sul sito del social per fornire dati. Sono un’importantissima fonte anche i cookie, i like e le iscrizioni fatte tramite il proprio account Facebook.
Il gigante dei social è in continuo fermento per cercare di migliorare la sua targettizzazione degli utenti cercando anche di prevedere come potrebbero reagire a determinati contenuti. Ad esempio, è di qualche mese fa l’esperimento sociale attraverso il quale Facebook ha dimostrato come gli utenti che visualizzavano post tristi erano di cattivo umore e, viceversa, chi vedeva quelli allegri era sereno. Le prove sono state svolte cambiando il flusso di notizie di 700.000 “cavie” completamente ignare di quello che accadeva.
Quanto il report dell’esperimento è stato mostrato, le reazioni degli utenti sono state fortemente negative. Il social tuttavia, si è giustificato con la solita motivazione: per offrire un servizio migliore purtroppo siamo costretti a raccogliere alcune delle vostre informazioni.
Adesso, per evitare ancora forti reazioni di protesta, ogni cambiamento deciso dal social viene presentato sottoforma di piccola miglioria o nuovo servizio. In questo modo c’è il tempo di verificare la risposta degli utenti ed, eventualmente, fare marcia indietro.
Al momento, gli utilizzatori del Web sono divisi in due. C’è chi accetta di “pagare” con alcune delle proprie informazioni personali l’eccellenza del servizio e chi invece non ci sta ed ha eliminato il proprio account (semmai ne abbia avuto uno). Attenzione però, non essere registrati sul social non è sinonimo di salvezza, Facebook è presente praticamente ovunque nel Web.
E voi cosa ne pensate? Vale la pensa “barattare” i propri dati per usufruire del social?