I droni, il futuro in aiuto dell’uomo. Sempre più presenti in una serie di settori, atti a sostituire o coadiuvare le prestazioni umane, la loro precisione e versatilità è diventata con il tempo sempre più sofisticata.
Tanto che anche il Pentagono ammette di voler riunire le forze migliori del design aerospaziale per costruire una flotta di piccoli aerei, robotici. Questi, però, non saranno droni ordinari. Al contrario, il progetto è quello di voler sviluppare una vera e propria flotta di questi piccoli “aerei”, dall’aspetto somigliante ad un aeromobile appunto, ma dalle specifiche di un drone.
Insomma, a quanto pare, l’esercito vorrebbe trasformare i grandi aerei cargo C-130 in portaerei di emergenza. Da qui, i piccoli droni, noti anche come Gremlins, dovranno essere in grado di lanciarsi, ma anche di tornare alla propria base, e il tutto in completa autonomia dopo aver portato a termine la propria missione.
I ricercatori del DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) hanno indetto un bando l’anno scorso allo scopo di incentivare a trovare i possibili modi per trasformare questo progetto in realtà. E, proprio nel mese di settembre, ha annunciato di organizzare un seminario per presentare i potenziali “proponenti”.
Questo tipo di piccoli droni troveranno il loro posto in un numero molto nutrito di applicazioni. Sempre secondo quanto sostiene l’esercito, questa flotta ultratecnologica, potrebbe aiutare le truppe nella ricognizione via terra. Inoltre, dovrebbero essere predisposti nel trasportare bombe o forniture. E, se necessario, potrebbero essere trasformati in missili semoventi, sebbene il loro fine sia anche quello di essere mezzi riutilizzabili oltre che versatili.
In pratica, quel che si vorrebbe creare è una flotta di Gremlins a metà strada tra velivolo in grado di essere pilotato e arma monouso, simile appunto al missile. Sostituendo di fatto questi ultimi, più pesanti e decisamente costosi.