Google ha inaugurato il suo nuovo logo, un modo per celebrare la nuova identità acquisita con la costituzione della holding Alphabet. Il Colosso di Mountain View dà inizio a una sfida importante dedicata alle piattaforme mobile.
Ogni azienda nel costruire la propria identità parte dallo sviluppo del logo che nel corso del tempo diventa uno strumento identificativo e distintivo. Google dal 1999 fino a ieri ha mantenuto il suo pressoché invariato a parte qualche modifica del font, ma da adesso per celebrare una nuova epoca iniziata con la costituzione della holding Alphabet la società ha costruito per il motore di ricerca un nuovo look.
Google ha effettuato un restyling del suo logo mantenendo i medesimi colori e cambiando il font in una tipologia di sans-serif. La versione compatta del logo è invece caratterizzata da un “G” multicolore rossa, verde, gialla e blue e nel medesimo stile è stato ridisegnato anche il microfono.
Uno dei motivi che ha spinto Google a questo cambiamento grafico è il fatto che ora i suoi utenti non interagiscono più solo da PC, come avveniva prima dell’avvento del mondo “smart”, ma utilizzano quotidianamente il motore di ricerca e le sue applicazioni da piattaforme mobili.
Big G sul suo blog ha scritto:
“Per questo, oggi introduciamo un nuovo linguaggio visivo che rispecchia questa tendenza e mostra quando la magia di Google è al lavoro per noi, anche sugli schermi più piccoli. Come vedrete, abbiamo preso il logo e il brand di Google – originariamente pensati per una pagina visualizzata da computer – e li abbiamo ripensati per un mondo sempre connesso attraverso un numero crescente di dispositivi e di modalità di input diversi tra loro (vocale, digitazione e touch)”
“L’anno scorso abbiamo introdotto il Material design per aiutare i progettisti e gli sviluppatori ad abbracciare una espansione, multi-device e il mondo multi-schermo. Con queste considerazioni in mente, siamo entusiasti di condividere una nuova brand identity che mira a rendere Google più accessibile e utile per i nostri utenti, ovunque essi si incontrino ”