I nuovi iPhone 6s e 6s Plus presentati ieri da Apple portano con sé nuove caratteristiche come le nuove fotocamere, il flash frontale, i nuovi materiali di costruzione, eccetera. Tuttavia, questi upgrade non sono altrettanto “nuovi” agli occhi della concorrenza Android.
Ieri Apple ha annunciato gli iPhone 6s e 6s Plus, i successori con la “s” di iPhone 6 e 6 Plus, che saranno disponibili al pre ordine a partire dal 12 settembre a prezzi analoghi a quelli dei loro predecessori (al momento del lancio).
Al di là della grande somiglianza con iPhone 6 e 6 Plus, i due nuovi smartphone di Cupertino evidenziano una serie di nuove caratteristiche e funzioni. Tuttavia, alcune di queste sono delle novità solo in ambiente Apple, in quanto già arrivate da tempo nell’universo Android.
Finalmente, sia iPhone 6s sia il 6s Plus sono in grado di girare video in 4K in quanto dispongono di una nuova fotocamera posteriore da 12 MP capace di girare video a 30 fps e con una risoluzione di 3840 x 2160 pixels. Tuttavia, di smartphone Android con questa caratteristica ce n’è una “flotta” numerosa e già da tempo; basti pensare a modelli come LG G Flex 2 e G4, Xiaomi Mi Note (e Mi Note Pro), HTC One M9, Samsung Galaxy S6 (ed Edge), eccetera.
Oltre a una migliore fotocamera posteriore, i nuovi iPhone 6s e 6s Plus dispongono di una nuova fotocamera frontale da 5 MP. L’aspetto originale, tuttavia, è che Apple ha pensato di usare schermo come flash frontale, chiamandolo “Retina flash”. Secondo Apple, “quando ti stai facendo un selfie, prima parte un pre flash che determina l’illuminazione circostante e poi viene generato un secondo flash dallo schermo (adeguato all’illuminazione) che permette di ottenere scatti fantastici con colori e tonalità della pelle più naturali”. L’idea è indubbiamente geniale (nel suo piccolo) ma anche qui la bandierina sulla vetta è già stata messa dalla concorrenza; ricordiamo per esempio il Motorola Moto X Style / Pure Edition, che dispone di un flash led frontale.
Dopo il caso “bendgate” che colpì l’iPhone 6 nel 2014, questa volta Apple ha deciso di andare sul sicuro affidandosi a materiali più resistenti. Infatti, per gli iPhone 6s e 6s Plus è stata scelta la lega di alluminio serie 7.000, utilizzata anche in ambito aerospaziale. Tuttavia, forse non tutti sanno che la stessa lega è stata già utilizzata da Samsung per il Galaxy S6 Edge+.
L’assistente virtuale di Apple, Siri, è ora onnipresente e richiamabile tramite il comando “Hey, Siri”. Anche in questo caso, non si può che ricordare Google Now, che già da tempo può essere richiamato ovunque e comunque.
Seppure non sia ancora stato confermato, sembrerebbe che i nuovi melafonini dispongano di 2 GB di RAM. Tuttavia, la concorrenza Android non teme il confronto: oramai 2 GB di RAM è lo standard anche per dispositivi di fascia media mentre molti nuovi top di gamma ne montano addirittura 3 o 4 GB (e si parla anche di futuri dispositivi con 6 GB di RAM). Per dovere di cronaca, il primo smartphone Android ad avere 2 GB di RAM è stato LG Optimus LTE II, nel 2012. Su questo, però, è giusto spezzare una lancia a favore di Apple: ai melafonini è sempre bastata la metà della RAM dei corrispettivi top di gamma Android, a – quasi – parità di caratteristiche. E’ vero che si parla di due OS diversi ma questo denota una migliore gestione della RAM.
Insomma, iPhone 6s e 6s Plus introducono delle novità già note agli utenti Android. Tuttavia, c’è da considerare che queste caratteristiche arrivano tutte insieme con i nuovi iPhone mentre tra gli smartphone della concorrenza sono comparse e sono attualmente presenti a “macchia di leopardo”.