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Internet e pc entrano a far parte delle attrezzature scolastiche in modo sempre più ampio, anche se in Italia siamo ancora lontani dalla copertura totale delle scuole, ma non sempre la tecnologia è d’aiuto all’apprendimento secondo uno studio dell’OCSE.

Lo studio dell’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico condotto fino al 2012 mostra come l’aumento di strumenti quali pc e collegamento ad internet non sia sempre positivo per l’apprendimento. Infatti, sempre secondo lo studio condotto all’OCSE, un abuso di tali strumenti comporta un peggioramento dell’apprendimento soprattutto della matematica.

Gli italiani sono divoratori di testi on line, mentre hanno difficoltà a muoversi nell’immenso mare del web dove occorre avere una certa capacità di discernimento per distinguere tra contenuti di valore, di qualità, da quelli che non lo sono.

L’Italia, comunque, non si deve preoccupare troppo per il momento in quanto la diffusione dei pc e di internet nelle nostre scuole è ancora limitato a causa delle poche risorse messe a disposizione. Lo studio dell’OCSE evidenzia anche che un utilizzo massiccio di pc e smartphone, in qualunque luogo e non solo a scuola, porta all’isolamento e alla depressione.

Tra gli studenti italiani solo un numero esiguo, compreso tra il 5 e il 9 per cento, dice di sentirsi isolato dai propri compagni. Qualche volta i ritardi non comportano necessariamente eventi negativi.

Decisamente diversa la situazione negli altri Paesi “ricchi” dove l’utilizzo dei pc e di internet è molto più intenso sia per la presenza di tali strumenti in casa quanto nelle scuole molto più attrezzate di quelle italiane.

La tecnologia deve essere d’ausilio alle proprie conoscenze e non prenderne il posto con un semplice copia/incolla che fa risparmiare tempo e fatica limitando non solo la conoscenza, ma anche il cervello. Le cose migliorano quando i docenti riescono ad integrare un insegnamento di tipo classico con quello che fa uso delle nuove tecnologie.

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