Si può essere dipendenti da uno smartphone? Molti studi effettuati nel corso degli anni hanno suggerito di si. Ma questa dipendenza in realtà quanto è grave? Secondo uno studio della Baylor University, può arrivare ad essere più coinvolgente di droghe e alcol.
Lo smartphone è ormai un dispositivo entrato nella quotidianità di ognuno di noi, lo usiamo per i più svariati motivi: telefonare, inviare email, tenerci in contatto con gli amici grazie a varie app e social network, ascoltare musica, giocare, acquistare prodotti e tante altre azioni.
Un recente studio del professor James Robert, della Baylor University, afferma che le persone possono essere dipendenti dal loro smartphone in dei modi molto simili alle persone dipendenti da droghe o alcol. Per esempio passare del tempo lontano dal telefono causa loro stati di ansia e panico. Un certo numero di utenti afferma inoltre che il cellulare riesce a sollevare il loro stato d’animo e che ci vuole sempre più tempo per ottenere la stessa quantità di “divertimento iniziale”.
I “drogati di smartphone” possono arrivare ad avere difficoltà nella loro vita personale, sociale e lavorativa. Si arriva infatti ad ignorare il lavoro, amicizie e responsabilità per controllare gli stati su Facebook o giocare a Clash of Clans.
Basta girare un po’ in strada o nei luoghi pubblici per osservare tanti “zombie” che osservano il loro cellulare senza prestare la minima attenzione a ciò che li circonda.
Ovviamente non tutti quelli che utilizzano un telefono per molte ore al giorno, possono essere considerati delle persone affette da dipendenza.
Lo studio ci dice che in media gli uomini utilizzano il telefono per circa 8,5 ore al giorno, mentre le donne per circa 10 ore al giorno.
Siete preoccupati perché vi rivedete nel profilo di quelle persone “dipendenti”? Vi sembrerà assurdo ma proprio delle applicazioni nel Play Store potranno aiutarvi a “disintossicarvi”.
FlipD è sicuramente una delle app più famose per riuscire a staccarsi un po’ dal proprio telefono: consente di impostare dei periodi di tempo in cui tramite lo smartphone si potrà solo chiamare tre contatti “preferiti” e tutti i messaggi avranno una risposta automatica scelta in precedenza. Una sola volta sarà poi possibile ottenere 60 secondi di “free pass”, tempo concesso per controllare Facebook o altre applicazioni.
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Ma questa tipologia di applicazioni possono davvero aiutare? Lo psicoterapeuta Robert Weiss afferma: “le principali cause di dipendenza da smartphone sono i giochi, i social network e il lavoro”. Detto ciò continua dicendo: “utilizzare una determinata applicazione per distrarsi e concentrarsi di più su se stessi, non è come accantonare lo smartphone, però è comunque una buona alternativa per prendere qualche minuto della propria giornata e trovare un po’ di pace”.
Voi pensate che nell’arco della giornata passate troppo tempo sul vostro smartphone? App simili a Flipd possono realmente aiutare chi è veramente dipendente dal suo telefono? Fatecelo sapere!