iCub, il cucciolo di robot che diventerà un aiutante domestico

Il cucciolo di robot iCub

Anche l’Italia ha le sue grandi innovazioni e una tra le più importanti è stata sviluppata nel settore della robotica. Tempo fa, grazie ai finanziamenti europei, è stato creato iCub, un cucciolo di robot che si distingue da tutti gli altri.

L’Istituto Italiano di Tecnologia o IIT vanta la ricerca e lo sviluppo nel settore della robotica umanoide e nel 2004 nasce un robot molto particolare, iCub. Giorgio Metta, l’ingegnere robotico che l’ha ideato insieme al collega Giulio Sandini hanno deciso di chiamarlo così unendo due locuzioni, la “I” sta per “I, robot” e “Cub” che deriva invece dal cucciolo “Mancub” protagonista nel Libro della Giungla.

Come funziona iCub

iCub è molto più di un semplice robot, si avvicina molto all’essere umano ed è in grado di riconosce, camminare, parlare e provare emozioni. Tutto questo è possibile grazie agli occhi costituiti da due telecamere che consentono una visione stereoscopica, alle orecchie caratterizzate da microfoni standard e alla bocca dotata di un sintetizzatore vocale. Ma l’aspetto più interessante riguarda il cervello costruito da due parti, una interna nella quale sono presenti venti processori che controllano i movimenti di iCub, più altri 20 che raccolgono i dati sensoriali che arrivano dalla pelle. La seconda parte del cervello è esterna e in essa troviamo trenta potenti processori, connessi a internet, che elaborano le immagini riprese dalle telecamere, le integrano agli altri dati sensoriali ed elaborano i sistemi di controllo, quindi vanno a determinare il comportamento del robot.

Un’altra qualità esclusiva di iCub è la pelle, costituita da ben 5 mila sensori capacitivi simili a quelli che troviamo sui display di smartphone e tablet.

iCub potrebbe essere in futuro un compagno fedele dell’essere umano in grado di aiutarlo nelle faccende domestiche, si immagina infatti che il piccolo robot sarà in grado di passare l’aspirapolvere, rifare il letto e caricare la lavastoviglie.

Ecco cosa dicono i ricercatori di iCub: “L’idea è arrivare a un robot che possa essere un compagno nella vita degli esseri umani per aiutarli in casa. ICub ha le dimensioni di un bambino di 4/5 anni ed è uno dei pochi robot al mondo dotato di una pelle che copre la parte superiore del corpo e delle gambe, sviluppata all’IIT, dotata di sensori che rende sicuri i suoi gesti verso le persone. Quello che immaginiamo per iCub nei prossimi 10/15 anni è che possa essere in grado di caricare la lavastoviglie, passare l’aspirapolvere o rifare il letto al posto nostro”.

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Pubblicato da
Claudia
Tags: icubIITrobot