Facebook e il suo rinnovato internet.org non convincono: sono in molti a credere che l’applicazione possa fallire in quello che è il suo scopo primario, ossia la net neutrality.
Internet.org è un servizio lanciato da Facebook circa due anni fa che mira a portare una connessione ad internet gratuita in tutti quei Paesi in via di sviluppo che non possono permettersela o non sanno cosa sia. Proprio l’altro giorno Mark Zuckerberg ha annunciato un aggiornamento dell’applicazione per Android, che ha cambiato nome in Free Basics e ha introdotto alcune novità.
Free Basics offre una connessione ad internet gratuita in più di 19 Paesi nel mondo ed è nata dalla collaborazione tra Facebook e vari gestori che hanno deciso di offrire per la causa i propri servizi. Ed è proprio questo il motivo principale delle critiche. Access Now, un’organizzazione umanitaria internazionale che mira alla libertà digitale, non è convinta e ritiene che Free Basics possa fallire in quello che doveva essere il suo obiettivo primario: offrendo l’accesso ad alcuni servizi limitati i vari consumatori non avranno mai modo di scoprire cosa sia davvero internet
nella sua interezza.Per questo motivo la piattaforma messa in piedi da Facebook fallisce completamente nel concetto di net neutrality su cui Mark Zuckerberg ha messo l’accento due anni fa quando presentò al mondo questo progetto. In questo modo è l’azienda stessa a decidere quali contenuti saranno fruibili dal consumatore. Inconcepibile per una organizzazione come Access Now.
Chris Daniels, vice presidente di Facebook a carico di questo progetto, rispetta le critiche ma non le condivide. Con il cambio di nome da internet.org a Free Basics l’applicazione è diventata aperta a tutti gli sviluppatori e nessun contenuto è bloccato. Ogni consumatore può scegliere l’applicazione da utilizzare, e spetta solo ai vari sviluppatori renderle compatibili.
In tutta risposta, Access Now ha dichiarato che il cambio di nome ha sicuramente aiutato ad evitare la confusione. Il nome internet.org rimandava infatti ad un servizio che, si suppone, potesse offrire un accesso completo al web, mentre Free Basics rispecchia perfettamente quello di cui si tratta: un’applicazione creata da Facebook che, almeno per il momento, offre alcuni servizi limitati e gratuiti a tutti i Paesi disagiati.