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L’advertising su mobile non pensa all’esperienza degli utenti

Gli esperti concordano: l’advertising su dispositivi mobili non rispetta gli utenti e la loro esperienza, che dovrebbe essere sempre messa al primo posto. La colpa è degli stessi inserzionisti che hanno portato alla crescita smisurata di applicazioni per bloccare gli ads in automatico.

Durante l’annuale incontro di advertising che si è tenuto a New York la scorsa settimana diversi esperti del settore e professionisti dell’industria si sono interrogati sulla pericolosità, per i loro guadagni, di applicazioni come Ad-Block e simili, sempre più diffuse, che portano al blocco totale degli ads anche sui dispositivi mobili. La colpa è degli stessi inserzionisti che non sono riusciti a sconfiggere questa ascesa, proponendo invece popup pubblicitari sempre più invasivi e limitanti.

Persino un gigante come Apple si è schierato dalla parte degli utenti. Con il nuovo aggiornamento ad iOS 9 è possibile infatti bloccare in automatico gli ads su Safari, mandando in crisi gli esperti di advertising. Secondo gli esperti, comunque, il problema risiede negli stessi advertiser, i quali non hanno capito la verità fondamentale: l’esperienza finale dell’utente deve essere sempre godibile e non deve mai spingerlo ad utilizzare applicazioni terze per evitare pubblicità non gradite.

La mossa di Apple è stata interpretata da molti come un attacco diretto a Google, uno dei leader globali dell’advertising e che proprio recentemente ha rivisto la propria politica pubblicitaria. In ogni caso le ricerche dimostrano che chiunque odia le pubblicità sui propri smartphone. Recentemente sono diventate anche molto più invasive, costringendo l’utente ad aprire popup incontrollati anche sui vari browser web. Un’indagine condotta da AOL ha dimostrato che il 75% degli utenti che visualizzano video in streaming non amano l’idea di riguardare la stessa pubblicità ogni volta, mentre il 62% reputa la presenza di troppi ads veramente esasperante.

In ogni caso le varie applicazioni per bloccare le pubblicità se da un lato apportano molti benefici ai vari utenti, dall’altro vanno a colpire in maniera più o meno forte anche quelle realtà più piccole che non lo meritano. L’advertising su mobile è sicuramente un elemento fondamentale per tutte le maggiori aziende del mondo, così come prima degli smartphone lo era il computer (e lo è anche tuttora). La soluzione sta nel mezzo, e i vari inserzionisti dovrebbero cominciare a pensare a nuovi modi di fare pubblicità che siano meno invasivi per gli utenti, che magari si sentirebbero anche meno invogliati a scaricare un programma per eliminare i popup.

FONTEtheguardian
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