Microsoft dovrebbe presentare a breve il Surface Pro 4, il tablet convertibile che ha ottenuto tanto successo nelle sue iterazioni passate. Secondo le voci l’azienda potrebbe offrire quest’anno due diverse varianti che si differenziano per la diagonale dello schermo.
Dimenticatevi i tablet così come li conosciamo, perché ormai il futuro sono i convertibili. Ce lo spiega il mercato, che vede i tablet destinati a scomparire, ce lo dice anche Google che con il suo Pixel C spinge proprio in quella direzione. Ma soprattutto ce lo dicono i Surface di Microsoft, i prodotti più di successo dell’azienda di Redmond che nei prossimi giorni verranno aggiornati alla nuova generazione.
Il Surface Pro 4 di Microsoft dovrebbe essere presentato il prossimo 6 ottobre e andare a competere direttamente con l’iPad Pro di Apple e l’appena presentato Pixel C di Google. Proprio a causa delle dimensioni dell’iPad Pro, il colosso americano potrebbe presentare il Surface Pro 4 in due diverse varianti che si differenziano proprio per la diagonale del display. Secondo alcuni rumors il nuovo convertibile sarà disponibile sia nella classica variante con display da 12 pollici, come il Surface Pro 3, sia nella nuova variante con display da 14 pollici e risoluzione QHD
.I nuovi tablet dovrebbero essere dotati di bordi ultrasottili, quasi inesistenti, e secondo le voci Microsoft potrebbe optare per il processore i5 o i7 di Intel con chip Skylake. La memoria RAM potrebbe arrivare fino a 16 GB nella variante più costosa, con un HDD da 500 GB e supporto a memorie esterne fino a 1 TB. Inutile dirlo, il sistema operativo sarà Windows 10. Il Surface Pro 4 sarà inoltre compatibile con gli accessori del Pro 3, come la docking station e la Type Cover, segno che il nuovo convertibile manterrà il design e l’estetica del suo predecessore.
Tra le novità dovrebbe inoltre figurare uno stilo ridisegnato e rinnovato, soprattutto perché il nuovo Microsoft Edge, il browser di Windows 10, include alcune funzioni di scrittura a mano. Il 6 ottobre è praticamente dietro l’angolo, dunque non ci resta che aspettare.