Le due società invieranno un satellite AMOS-6 su nello spazio, e sfrutteranno una sinergia di capacità satellitare, gateway e terminali che permetteranno di coprire gran parte dell’Africa subsahariana, fornendo rapidamente connettività. Le aziende auspicano che il satellite sarà in servizio già per la seconda metà del 2016.
Il satellite è solo una parte di un più ampio piano per far avere una connessione internet a soggetti sinora esclusi dalla Rete con modalità nuove. Nei progetti di Facebook ci sarebbe anche un enorme, drone a energia solare che sarà in grado di inviare i collegamenti di nuovo sulla Terra.
“La missione di Facebook è quella di connettere il mondo e crediamo che i satelliti abbiamo un ruolo importante nell’abbattere i principali ostacoli che impediscono di connettere i popoli dell’Africa”, ha affermato Chris Daniels, vice presidente di Internet.org. “Non vediamo l’ora di collaborare con Eutelsat a questo progetto e di cercare nuovi modi di utilizzare i satelliti per connettere le persone nelle zone più remote del mondo, in modo più efficiente”.
Non mancano però le riserve da parte critici, i quali hanno rimproverato a Facebook che si tratta di un modo per spingere nuovi accessi alla propria piattaforma, in quanto il collegamento è limitato a Facebook e alcuni altri siti. Tuttavia Internet.org ha risposto a queste critiche sostenendo tre principi operativi di base: le persone dovranno essere in grado di esplorare l’intero internet, le aziende dovranno costruire applicazioni che utilizzino dati in modo efficiente, e i siti dovranno essere costruiti con determinate specifiche tecniche. La sfida è lanciata.