Il pensiero di John McAfee, fondatore della omonima compagnia di sicurezza, si riduce alla frase “Survival of the fittest” ossia la sopravvivenza del più forte.
Durante un’intervista McAfee ha sottolineato come gli utenti devono considerare molto attentamente i problemi legati alla privacy. In particolare McAfee ha discusso sul problema dei permessi concessi alle applicazioni di Android: infatti la responsabilità di decidere quali permessi sono concessi ad una determinata applicazione non è compito dell’utente finale ma di Google che guadagna dalla pubblicazione di app sul proprio Play Store.
Gli utenti in materia tendono a non interessarsi dei problemi legati alla privacy ed è proprio per questo che tendono a concedere permessi come se nulla fosse , ignari delle conseguenze.
Per la concessione di tutti questi permessi gli unici che riescono a guadagnare sono ovviamente i creatori delle app che accedono ai dati personali di utenti più o meno ignari e ne traggono enormi benefici.
McAfee, nella sua intervista, afferma che tutti hanno sempre qualcosa da nascondere e che chi non si prende cura della propria privacy verrà eliminato grazie alla selezione naturale. Le soluzioni per tenere sotto controllo la propria privacy
esistono e ne sono tante ma si tratta principalmente di volontà.Eugene Kaspersky ha sottolineato che gli smartphone stanno danneggiando la memoria delle persone e di conseguenza l’intelligenza dei suoi utilizzatori diminuisci quotidianamente che si affidano alla tecnologia per risolvere i propri problemi piuttosto che utilizzare il cervello.
Il giorno in cui le intelligenze artificiali create dall’uomo ci trasformeranno nei loro animali da compagnia è ormai alle porte. E non solo McAfee è allarmato da ciò: già ai suoi tempi, il famoso Albert Einstein affermò: “Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti”.
Quel giorno ormai vicino vedrà le migliori tecnologie prendere le decisioni al nostro posto.
L’allarme è stato lanciato e sembra anche forse eccessivo poiché viene condiviso da tantissimi esperti del settore.
Voi cosa ne pensate?
Davvero la tecnologia rischia di far “estinguere” la specie umana per lasciare spazio alle nuove tecnologie?