In arrivo la banca dati delle morosità sui mancati pagamenti ai gestori telefonici. E l’ok del Garante della privacy non ha tardato ad arrivare. Nasce così un sistema di raccolta dei dati nel quale finiranno tutti coloro i quali avranno “mancato” di pagare a causa di una loro precisa volontà.
Si chiamerà, dunque, Sistema informativo sulle morosità intenzionali nel settore della telefonia o, in breve, S.I.Mo.I.Tel. Un vero e proprio censimento delle persone fisiche e giuridiche, enti, associazioni, titolari di ditte individuali e liberi professionisti non in regola con i pagamenti delle bollette telefoniche. Sotto il mirino di questo “temibile” recupero crediti anche quei pacchetti che comprendono abbonamenti e fornitura di smartphone o tablet. Al sicuro saranno però quegli utenti con morosità dovute a ritardi occasionali.
Prima di stipulare un nuovo contratto, gli operatori telefonici potranno liberamente consultare questa banca dati. L’obiettivo comune, quindi, sarà quello che è stato definito “fenomeno del turismo telefonico”. Questo si riferisce a tutti quegli utenti che passano da un operatore all’altro lasciando al vecchio gestore bollette insolute, ma avendo nel frattempo acquisito la disponibilità di un dispositivo spesso di significativo valore economico.
Si tratta, in pratica, di uno scambio di informazioni sulle morosità intenzionali a tutela non solo degli operatori telefonici, ma anche di tutti gli utenti che risultano in regola con i pagamenti, preservandoli dal dover essere costretti a sopportare costi non dovuti. In questo sistema saranno trattate solo informazioni riguardanti i mancati pagamenti del cliente. Nulla che andrà ad interferire con altre informazioni personali. E si tratterà di morosità per un importo superiore ai 150 euro, la risoluzione del contratto da non meno di tre mesi; fatture non pagate nei primi sei mesi successivi alla stipula del contratto; assenza di altri contratti in regola con lo stesso operatore. L’utente che verrà inserito nella banca dati dovrà essere, dal canto suo, avvisato dall’operatore telefonico, mentre le informazioni sui pagamenti non regolarizzati saranno conservate per 36 mesi per poi essere cancellate automaticamente. Gli operatori, inoltre, assicurano che i dati raccolti ed inseriti non saranno in alcun modo utilizzati per finalità riguardanti ricerche di mercato, pubblicità e marketing.