Categorie: News

Il Force Touch diventerà popolare su Android nel 2016

Force Touch su Android nel 2016

Secondo gli analisti, il Force Touch diventerà una delle features principali degli smartphone Android a partire dal 2016, mentre i lettori di impronte digitali diventeranno ancora più popolari.

Il Force Touch è una funzione introdotta inizialmente da Apple sul suo Apple Watch e poi resa popolare con il rilascio dell’iPhone 6s e 6s Plus, dove è chiamato invece 3D Touch. Si tratta di una tecnologia in grado di distinguere tra una pressione lieve e una più forte sul display e che permette di eseguire operazioni diverse a seconda della potenza di tale pressione. In ambito Android, l’unico smartphone che attualmente permette di sfruttare questa tecnologia è il Mate S di Huawei, presentato proprio un paio di settimane prima dell’iPhone 6s.

Il Force Touch diventerà lo standard

Secondo Digitimes, il Force Touch è destinato a diventare una delle features più popolari nel 2016 sugli smartphone Android, una tecnologia su cui i maggiori produttori punteranno per offrire qualcosa di nuovo nel mercato del robottino verde. Non è la prima volta che una nuova caratteristica viene resa popolare da Apple per poi arrivare in massa anche su Android: lo stesso è successo anche con i lettori di impronte digitali

, resi famosi proprio da Apple con il suo iPhone 5s e che oggi troviamo sulla stragrande maggioranza degli smartphone Android di tutte le fasce.

E parlando di lettori di impronte digitali, sempre secondo Digitimes questa feature diventerà ancora più diffusa nel 2016 con l’espandersi dei sistemi di pagamento in mobilità come Apple Pay, Samsung Pay e Android Pay. Il Force Touch, invece, a differenza dei lettori di impronte, resterà una esclusiva degli smartphone top di gamma, almeno per i primi anni. Vedremo come si evolverà la situazione, anche perché al momento il Force Touch non offre davvero qualcosa di nuovo in ambito di esperienza d’uso, almeno finché non comincerà ad essere supportato da tutti gli sviluppatori.

Condividi
Pubblicato da
Tommaso Calabrese