Samsung continua la riduzione del personale licenziando alcuni dirigenti per snellire la compagnia e ridurre i costi, in vista di un futuro abbastanza incerto.
Samsung è attualmente il maggior produttore al mondo, avanti ad un altro colosso del calibro di Apple, al secondo posto con un lievissimo distacco. Ma la crisi, si sa, colpisce tutti e per questo motivo il colosso coreano ha avviato una politica di licenziamento di alcuni dirigenti al fine di snellire l’azienda per ridurre i costi generali. L’obiettivo principale della compagnia è quello di risparmiare e dunque tutti i lavoratori da “performance mediocri” sono stati invitati a lasciare la compagnia, dietro considerevole compenso.
Secondo i rapporti, questi licenziamenti avverranno principalmente nei Paesi in cui Samsung gestisce gli impianti di produzione, che sono poi quelli più dispendiosi in termini di denaro. Inoltre, pare che alcuni funzionari delle risorse umane presso gli uffici di Samsung
abbiano incontrato alcuni dipendenti per convincerli ad aderire al “sistema di pensionamento volontario”. Tra i dipendenti invitati a licenziarsi figurano maggiormente i lavoratori che hanno superato i 50 anni o quelli che non sono riusciti a salire di grado nell’azienda.Questa politica arriva proprio in un periodo in cui Samsung sta conoscendo la minaccia sempre più presente dei produttori cinesi, che lanciano sul mercato smartphone meritevoli a prezzi sensibilmente più bassi. Sebbene il colosso coreano sia il maggior produttore di smartphone al mondo, la maggior parte delle sue entrate deriva dalla produzione di chip e processori e non dalla vendita di dispositivi. Per questo motivo l’azienda, per contenere i costi, provvederà a ridurre del 30% la forza lavoro nel settore finanziario, pubblicitario e delle risorse umane.