I governi di tutto il mondo chiedono a Facebook di poter acquisire quante più informazioni possibili sugli utenti iscritti al social. In questo modo, ovvero grazie ad una sorta di “spionaggio”, si potrebbe contribuire a sconfiggere il crimine. E’ quanto rivelato dal Global Government Requests Report.
Una delle piattaforme più popolari, che oggi conta oltre un miliardo di utenti, è una vera e propria fonte di informazioni. Nel corso degli anni, il social di Zuckerberg sta diventando sempre più importante e proprio per questo potrebbe contribuire a combattere il crimine. Oltre Facebook, altri social potrebbero dare una sterzata alla lotta contro la delinquenza; parliamo di Twitter, Google, Microsoft e Yahoo.
Il Global Government Requests Report ha esaminato le domande che sono state inviate al social durante l’intero primo semestre del 2015, analizzando solo alcune zone del mondo. Rispetto all’anno precedente, in Italia, Stati Uniti e India, si è constatato come le informazioni legate a ipotesi di criminalità sono aumentate. Se quest’anno se ne registravano 41.214, nel secondo semestre del 2014 erano circa 35 mila. Secondo una classifica, al primo posto ci sono gli Stati Uniti con 26.579 richieste da parte del governo, ovvero 5 mila domande in più rispetto al passato; al secondo posto, invece, c’è l’Italia con 1.816 richieste rispetto alle 1.774 del periodo appena trascorso. Per quanto riguarda la restrizione dei contenuti, l’India ha triplicato le domande con oltre 15 mila contenuti respinti, in quanto non conformi con le leggi locali, poiché considerate violente.