Apple Watch è l’orologio intelligente lanciato dal gigante di cupertino ormai un anno fa.
Dopo aver testato la stragrande maggioranza degli smartwatch Android presenti sul mercato, abbiamo deciso di provare anche quello di Apple per capire quale sia la sua idea di orologio interattivo.
Apple Watch è disponibile in moltissime varianti, una più costosa dell’altra. Quella che abbiamo provato noi è la sport version con quadrante da 38mm. La cassa in alluminio anodizzato è molto robusta, a proteggere il display c’è il vetro ion-X. Stando sempre molto attenta ai miei device, non so esprimermi con certezza sulla validità di questa protezione. Io non ho avuto alcun problema. Gli unici due tasti fisici sono: un pulsante che serve essenzialmente per accendere e spegnere il terminale oltre che per effettuare chiamate rapide e la digital crown. Quest’ultima consente di switchare fra la schermata orologio e quella dedicata alle applicazioni oltre a consentire di navigare fra quest’ultime. La cassa pesa circa 25 grammi ed ha dimensioni di 38,6×33,3,10,5 mm.
Il display da 1,32 pollici è un Retina AMOLED con risoluzione 272 x 340 ed elevata densità di pixel (ben 290 ppi). La resa d’immagine è ottima, sempre proporzionata alle dimensioni del display chiaramente. Non ho avuto problemi di visibilità grazie alla buona regolazione automatica della luce.
Il cinturino che abbiamo provato noi è quello della versione sportiva. Fluoroelastomero (una sorta di gomma molto più resistente) il materiale principale ed alluminio per costruire le borchie di chiusura. In 10 giorni di utilizzo costante, i segni di usura non si sono mostrati minimamente.
Il processore di Apple Watch è il single core a 32 bit proprietario Apple S1. A supporto del processore ci sono 512 MB di RAM ed 8 GB di memoria interna da utilizzare per stoccare immagini e musica. Sebbene si tratti di un hardware decisamente poco performante sulla carta, non ho mai avuto alcun problema e nessun blocco. Merito dell’ottimizzazione hardware/software tipica di Apple.
Il terminale dispone di connettività Bluetooth 4.0 e Wifi (2,4 Ghz). Il primo serve per connettersi all’iPhone, oltre che agli auricolari senza fili, mentre il secondo consente di utilizzare alcune feature dello smartwatch anche quando non è connesso allo smartphone.
La suite dei sensori è abbastanza completa: cardio frequenzimetro posto sul retro della cassa (a contatto diretto con il polso), sensore di luminosità ambientale, giroscopio ed accelerometro. La misurazione dei battiti avviene tramite un’applicazione dedicata allo sport che permette di monitorare, in maniera forse un po’ stressante, l’attività di tutta la giornata.
Il terminale dispone di un altoparlante di sistema oltre che di un microfono.
In questo modo è possibile parlare al telefono (inviare e ricevere chiamate) direttamente con lo smartwatch. L’audio è buono quindi, a patto di sembrare degli agenti segreti, è una feature molto utile. La musica non si può ascoltare con lo speaker di sistema, per sentire i brani stoccati sullo smartwach è necessario collegare degli auricolari bluetooth esterni. Non è una scelta felice, anche se molto sponsorizzata, perché l’audio in uscita è veramente bassissimo.Il terminale è dotato di Force Touch e Taptic Engine. Il primo reagisce alle diverse intensità di pressione sul display mentre il secondo restituisce vibrazioni differenti a seconda della notifica o dell’attività che si sta svolgendo.
La batteria da 205 mAh mi ha concesso una giornata e mezzo di utilizzo prima di doverla ricaricare tramite la basetta (un po’ striminzita) wireless. Quando il terminale è in carica, girandolo su un lato diventa un orologio da tavolo. Io tuttavia, spengo sempre il terminale di notte.
Lo smartwatch è dotato di certificazione IPX7 ed è pertanto resistente agli schizzi d’acqua. Sarà reale? Io non ho rischiato. Per la serie “don’t try this at home!”.
Il sistema operativo è Watch OS aggiornato alla versione 2. È scontato ricordare che Apple Watch, come tutti gli smartwatch, consente di ricevere sul terminale tutte le notifiche che arrivano sullo smartphone. Ovviamente cambia il grado di interazione possibile con quese ultime. L’OS permette di gestire molte applicazioni compatibili direttamente dal terminale. Twitter, Messenger, Google News, i messaggi. La lista di applicazioni è lunga e la maggior parte gira abbastanza bene. Il punto è un altro. Qual è l’utilità di gestire mille mila applicativi da smartwatch? Ne risente la vista, il collo ed il muscolo del braccio. Alla fine si va a prendere sempre lo smartphone.
L’interazione con le watch faces è abbastanza ricca e personalizzabile, come del resto avviene anche su Android Wear.
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Apple Watch riesce ad interfacciare solo ed unicamente con iPhone tramite l’applicazione Watch. Non azzardatevi a cambiare smartphone se acquistate questo orologio intelligente!
In questa recensione le conclusioni saranno molto brevi e composte da una serie di dubbi che mi portano solo ad una domanda. Se Apple Watch fa le stesse cose della stragrande maggioranza di smartwatch, se l’interazione profonda con le applicazioni non è realmente utile su un orologio intelligente, se il modello base costa (419 €) più della quasi totalità di smartwatch con Android Wear, se dopo averlo acquistato lo potrete usare solo con iPhone…..perché dovrei scegliere di comprarlo?