Lo scorso anno ci ha regalato una serie di nuove tecnologie, prodotti, servizi e funzionalità. Molti di questi sono anche riusciti a migliorare la vita di tutti i giorni. Per esempio, pensiamo al doppio tap del tasto home sugli smartphone più recenti di Samsung grazie al quale è possibile lanciare immediatamente la fotocamera, in modo da avere meno probabilità di perdere quel momento magico che vogliamo rimanga in uno scatto. TiVo, dal canto suo, è considerato un modo “intelligente” per saltare la pubblicità e accelerare la riproduzione dei video in modo da poter guardare i programmi TV e film senza alcuna interruzione.
Ma per le aziende tecnologiche c’è ancora molto da inventare. Ecco una lista dei desideri per il 2016.
Scegliere la televisione online
Nel 2015, le catene televisive tradizionali si sono viste soppiantare da una selva di abbonamenti ad hoc per i consumatori. Nessuno servizio via cavo o satellitare richiesto, solo un’app. È stato l’inizio della fortuna di discreto numero di canali che hanno offerto ai propri utenti offerte e pacchetti davvero vantaggiosi. Tutto a discrezione del consumatore e delle sue richieste.
Gestione degli spettacoli
Sempre in materia di opzioni di visualizzazione on-line, c’è continuamente bisogno di sistemi migliori per tenere traccia dei programmi che si guardano e degli spettacoli sui servizi di streaming di prossima scadenza. I dispositivi TV di Apple, Roku, Amazon e Nvidia consentono, ad esempio, di cercare più servizi in una sola volta per vedere quanto è disponibile. Tuttavia, non hanno alcun modo di aggiungere spettacoli. Per far ciò, occorre fare “una capatina” su Netflix per vedere la propria lista di spettacoli contrassegnati su tale servizio. Un po’ come avere più videoregistratori separati per ogni canale.
Stop alla password
Le password, si sa, sono difficili da gestire e, quanto più sono banali, tanto più sono facili da dimenticare e da indovinare allo stesso tempo. E così tante persone riutilizzano la stessa password per più account, rendendola sempre più debole. Yahoo ha un modo più semplice per accedere ai suoi servizi. Usando Key Account, infatti, si conferma che si è l’utente del telefono dal quale si sta accedendo. Google, dal canto suo, sta testando qualcosa di simile. Altri servizi, invece, si servono della tecnologia ID digitale – già adoperata su su iPhone e alcuni telefoni Android di fascia alta. Un tocco del pulsante home e si bypassa la password, confermando di essere il proprietario del device. Ciò conferma che abbiamo bisogno di meccanismi tali da rendere semplice e sicura la nostra frenetica vita.
Rivalità vs complicità
Le aziende si riconoscono oggi più che mai rivali. Ma non è sempre detto. Microsoft, per esempio, ha sviluppato le applicazioni Office per iPhone, iPad e Android, prima di affrontare lo stesso progetto sul proprio sistema Windows Phone. Gli smartwatch Samsung ora sono connessi anche con dispositivi di altri brand, mentre Apple ha reso disponibile il suo servizio di musica anche su Android. È un inizio. Tuttavia, le foto animate scattate con nuovi iPhone di Apple possono essere visualizzate solo su altri dispositivi con la mela. E i servizi streaming sempre di Apple, ma anche Google e Amazon in genere non riproducono i video acquistati su altri canali (almeno, non senza usare una funzione come AirPlay).
Come muoversi senza Internet
Google Maps per Android e iPhone ora funziona senza connessione a Internet, fino a quando si scaricano i dati di mappatura. Questo diventa utile quando si cerca un posto mentre ci si trova in luoghi dove è difficile avere una connessione, come un garage sotterraneo ad esempio, o un parco dove il servizio è imprevedibile o inesistente. Ma questa funzione non è accessibile se si è in movimento, quindi non è così utile per escursioni dove, magari, potrebbe essere necessaria. A proposito di mappe, tutti i servizi potrebbero fare molto meglio se indicassero anche agli automobilisti i centri noleggio di macchine negli aeroporti. Digitando il codice dell’aeroporto, infatti, potremmo accedere ai servizi offerti, quelli più vicini e quelli più lontani.
Insomma, ogni nostro desiderio tecnologico è un ordine. Basta solo che qualcuno ci ascolti.