Nuove regole contro la violenza su Twitter. Rispetto della libertà di espressione, divieto alle minacce o a qualsiasi incitazione alla violenza e bando a qualsiasi tipo di sostegno al terrorismo. Queste le nuove regole per il buon vivere civile all’interno della piattaforma social di microblogging.
“Noi crediamo che la proteggere gli utenti da abusi e molestie è una parte vitale per dare potere alle persone di esprimersi liberamente su Twitter“. È quanto si legge sul social e rispecchia decisamente un momento alquanto delicato a livello internazionale. Nell’era dei social, ogni aspetto legato alla tutela dell’utente non deve sfuggire a chi dovrebbe garantire sicurezza e protezione. E si sa come, spesso, siano proprio i social i veicoli più utilizzati da chi vuole istigare alla violenza o inneggia al razzismo.
Regole di condotta, quindi, cui chiunque abbia un account Twitter deve seguire. Il regolamento sottolinea che il social dei cinguettii d’ora in avanti non tollererà comportamenti destinati a molestare, intimidire, o minacciare di mettere a tacere la voce di un altro utente.
La nuova policy di Twitter
Una delle aree sulla quale si è più concentrata l’intransigenza di Twitter è quella riguardante la battaglia contro l’abuso da parte di utenti scorretti, mediante la creazione di azioni obbligatorie quando si sospetta un comportamento illecito. Ciò fa sì che venga ad essere tutelata in maggior misura libertà di espressione. Si legge ancora nella nota diffusa dal social media: “Noi continueremo a lavorare su queste iniziative per potenziare i mezzi attraverso i quali i nostri utenti siano sicuri e che Twitter rimanga una piattaforma libera per esprimersi“.
Basta, quindi, ai contenuti violenti e intrisi di odio e intolleranza. Ed esplicito è il richiamo all’incitamento al terrorismo che, a quanto pare, si serve proprio dei social per diffondersi e comunicare. Infatti, la decisione di rafforzare tali norme giunge all’indomani delle accuse pervenute di non fare abbastanza per impedire l’uso del social network per la propaganda ed il reclutamento da parte dell’Isis.