Avrà le impronte digitali la nuoca carta d’identità elettronica italiana. Oltre alla possibilità di indicare sul retro l’eventuale scelta di donare gli organi. È il nuovo documento che avrà in tasca qualunque cittadino italiano si recherà a farla o a rinnovarla.
Un progetto atteso da quasi venti anni. E fortemente voluto dal Ministero dell’Interno che ha pubblicato di recente sulla Gazzetta ufficiale il relativo decreto, in collaborazione con i ministeri delle Politiche Agricole e dell’Economia.
Tutto pronto, dunque, per un piano ideato dal 1997 e che ha richiesto procedure piuttosto lunghe fino alla definitiva messa a punto. Dopo alcuni primi tentativi con i test sui carte d’identità elettroniche, oggi questo stesso documento sarà implementato dalle informazioni riguardanti la tessera sanitaria e le impronte digitali, escluse ovviamente per i bambini. Gli adulti, invece, avranno la possibilità di indicare la volontà o meno di donare gli organi.
La Carta di identità elettronica (Cie) sarà realizzata, quindi, con le tecniche tipiche delle carte valori e sarà dotata di un microprocessore per la memorizzazione dei dati, ossia “per la verifica dell’identità del titolare, inclusi gli elementi biometrici, nonché per l’autenticazione in rete“. Quelle in formato cartaceo, ovvero al momento circa il 90 per cento in circolazione e quelle elettroniche già rilasciate resteranno valide fino alla scadenza. Questa, inoltre, sarà dotata di codici Pin e Puk e avverrà direttamente presso l’indirizzo indicato da chi ne farà richiesta ed entro sei giorni lavorativi.
Sarà graduale, dunque, il rilascio ai cittadini italiani. E la richiesta può essere fatta presso i canali tradizionali, dagli uffici anagrafici comunali ai consolati per quanti risiedono all’estero.