Il 2016 si preannuncia un anno molto complesso dal punto di vista della sicurezza informatica. Secondo le previsioni di Raul Chiesa, nel mirino del cybercrimine, ci sarà la Borsa, gli smartphone e persino Internet delle Cose.
Se a fare queste previsioni è un blog di nicchia, poco importa; ma se a preannunciare questa “catastrofe” digitale è Raul Chiesa allora il discorso cambia. Chiesa, infatti, è considerato un’autorità vera e propria in fatto di sicurezza informatica e di lotta al cybercrimine. Non a caso, questo grande esperto informatico è membro del Roster of Experts dell’ITU, l’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa delle telecomunicazioni.
Secondo quanto detto da Chiesa all’agenzia Ansa, il 90% circa di tutto il cybercrimine ha origine dai Paesi dell’Europa dell’Est. Paesi come Bielorussia, Ucraina e la stessa Russia sono i paesi “ospitanti” delle più efficienti organizzazioni criminali “digitali” che ogni anno sequestrano a tutti noi oltre 20 miliardi di euro. Vista la propensione di questi hacker a violare i sistemi che garantiscono loro un ingente ritorno economico, le dichiarazioni fatte da Chiesa all’Ansa non dovrebbero sorprenderci più di tanto.
Quanto è reale questo pericolo? Questo esperto di sicurezza informatica afferma: “Alcuni malware altamente specializzati già includono al proprio interno funzionalità dedicate ai sistemi di scambio finanziario. Seppur non scritti per attaccare direttamente le società che gestiscono le Borse opereranno invece contro i clienti dei sistemi di trading come è già accaduto per realtà come TRANSAQ, E*Trade e QUIK”.
Tuttavia la Borsa non è l’unico obiettivo sensibile. Anche i nostri dispositivi mobili, come smartphone e tablet, sono obiettivi che fanno gola a questi cybercriminali. Infatti Chiesa dichiara: “L’obiettivo (di questi hacker, ndr) è prendere il controllo completo del telefono della vittima, dall’elenco delle chiamate agli sms, comprese le fotografie ed i video presenti sullo smarphone”. Per gli amanti della privacy questa è sicuramente una pessima notizia. Purtroppo, però, le cattive notizie in fatto di sicurezza informatica non terminano qui.
Oltre a tutto ciò, infatti, secondo Raul Chiesa nel mirino del cybercrimine ci saranno anche i POS bancari e i Bancomat. Migliaia di carte di credito, quindi, sono già a rischio. Per non parlare, infine, dei pericoli derivanti da eventuali attacchi al settore dell’Internet delle Cose. Quando fra non molto le nostre case saranno iperconnesse, il problema della sicurezza informatica si farà sempre più grande. Occhio, quindi, a come ci muoviamo in rete e non solo.