Uber ha reso noto in queste ultime ore che utilizzerà i sensori che sono inclusi nei nostri smartphone per verificare il feedback dei suoi utenti. Inoltre, utilizzando questo nuovo metodo di raccolta dei dati, Uber promette di migliorare la sicurezza stradale.
Si tratta di un progetto pilota nato a Houston, nello stato del Texas negli Stati Uniti. Uber utilizzerà alcuni sensori del nostro smartphone (accellerometro, GPS, giroscopio, ecc.) per determinare la qualità di guida che è stata offerta all’utente. Ad esempio, se il nostro smartphone viene spostato da una parte all’altra della nostra borsa, i sensori lo registreranno e invieranno questi dati alla società di San Francisco. In questo caso specifico, i dati raccolti, possono suggerire che il guidatore ha compiuto manovre brusche forse a seguito di alcune distrazioni prendendo i dovuti provvedimenti contro quest’ultimo.
Raccogliendo tutti i feedback di tutti i casi registrati la società potrà migliorare ulteriormente il servizio offerto ai suoi utenti. Questo nuovo metodo di raccolta dei dati può anche permettere ad Uber di capire la veridicità dei feedback lasciati dagli utenti riguardanti il conducente che li ha assistiti.
Tuttavia, questo nuovo metodi di raccolta dei feedback, apre un nuovo capitolo in tema di privacy. Gli utenti, infatti, sono per certi versi più controllati di quanto non lo erano già prima. Come affronterà la società di servizi automobilistici il tema legato alla privacy non è ancora dato saperlo.
Ciò che Uber ha reso noto, invece, è la sua volontà di reperire queste informazioni per garantire una maggiore sicurezza stradale. Joe Sullivan, Responsabile della Sicurezza, ha detto a nome della società: “Il motivo per cui Uber adotta queste misure riguarda soprattutto la sicurezza stradale, che per noi è di fondamentale importanza”.