L’Internet delle cose (IoT), che raccoglie pagine e pagine di informazioni relative agli eventi di tutti i giorni e le transazioni degli utenti, dovrà necessariamente essere gestita meglio dal punto di vista etico. Questo al fine di costruire e rendere solida la fiducia dei consumatori. Lo sostiene il professor David De Cremer, della Cambridge Judge Business School, il cui studio è apparso su Europea Business Review.
“L’aumento della connettività dei dispositivi porta ad un aumento delle minacce alla sicurezza e dovrebbe quindi essere gestita correttamente dall’industria IoT”, afferma De Cremer. “La sfida all’Internet delle Cose è accesa“.
Se l’internet degli oggetti può portare grandi benefici in diversi settori – basti pensare alle informazioni sanitarie a ciascun individuo e il controllo delle scorte per le imprese – finora non è stata dedicata troppa attenzione alle questioni etiche connesse alla raccolta di una gran quantità di dati provenienti da dispositivi interconnessi, sistemi e servizi.
“Questa sfortunata mancanza di attenzione all’aspetto di integrità delle informazioni è ulteriormente rafforzata dalla convinzione che l’internet degli oggetti migliorerà il comportamento concorrenziale delle imprese“, afferma il co-autore dello studio Bang Nguyen, Professore Associato di Marketing presso l’Università di Scienza e Tecnologia di Shanghai.
Gli autori, quindi, raccomandano vivamente che le imprese dell’internet degli oggetti garantiscano un rapporto equo e degno di fiducia con i clienti, seguendo alcuni semplici passaggi. Vediamo quali sono nel dettaglio:
“Inoltre, fornire un certo grado di controllo a disposizione dei clienti aiuta a ridurre la percezione di ingiustizia“, sostengono ancora gli autori. E continuano chiarendo il concetto: “La IoT si rivolge alle relazioni a lungo termine e la sfida consiste nel costruire relazioni all’interno della rete degli oggetti in cui tutte le parti si sentono trattati in modo equo“. Questo aiuterà anche a ridurre al minimo l’impatto negativo quando si verificano situazioni di scarsa chiarezza.