Xiaomi RedMi Note 3 è l’ultimo phablet dell’azienda cinese nota per la distribuzione di prodotti dall’ottimo rapporto qualità prezzo.
La confezione del dispositivo è meno cheap di quella dei suoi predecessori. Non c’è il solito cartonato anonimo ma, una bel packaging curato. Non mancano il disegno del device e le varie scritte a descrizione del terminale.
Al suo interno, oltre al phablet, c’è ben poco: cavetto microUSB, caricabatterie da 2A, manualistica molto minimal e graffetta per l’estrazione del carrellino sim.
Considerando il prezzo di Xiaomi RedMi Note 3, non c’è da lamentarsi. Inoltre, il terminale ci è arrivato con adattatore internazionale per la presa del caricabatterie, altrimenti inutilizzabile.
La versione di Xiaomi RedMi Note 3 che abbiamo noi è grigio siderale ma, è possibile anche acquistarlo color oro o grigio chiaro.
Xiaomi RedMi Note 3, ottime le premesse hardware
Xiaomi RedMi Note 3 non è scelto perché “fa moda“. Il device attira l’attenzione del pubblico consapevole, non è il brand a richiamare ma, quello che c’è sotto la scocca del phablet.
Il device ha dimensioni di 150 x 76 x 8.65 millimetri per un peso di 160 grammi. I materiali prevalenti della scocca sono il metallo (per il back panel) e la plastica (possa a sopra e sotto, a ridosso dei punti dove ci sono le diverse antenne).
L’ equipaggiamento hardware vanta l’ottimo processore octa core 64 bit Helio X10, con ben 2Ghz di massima frequenza. A supporto del soc ci sono 2/3GB di RAM e 16/32 GB di memoria interna. Purtroppo quest’ultima non è espandibile, a mio avviso è una nota parecchio dolente, che si farà sentire anche nella versione con taglio più ampio.
Ad ogni modo, lo Xiaomi RedMi Note 3 che proveremo noi è il modello con 16GB di memoria ROM e 2GB di RAM.
L’ampio display da 5,5 Full HD è un IPS LCD con densità di 401 PPI.
Ad attirare l’attenzione è il lettore d’impronte digitali, posto in bella vista sul back panel (al di sotto della camera principale da 13MPX).
Il sistema operativo del device è Android Lollipop con interfaccia MIUI 7.
Ottime le premesse, ora non resta che provare il device per capire se è all’altezza di quello che promette.