C’era una volta il “doggy bag”, oggi si chiama “Family Bag”. È l’iniziativa del ministero dell’ambiente, nata in occasione della Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare celebrata lo scorso 5 gennaio.
Molto apprezzata, in particolar modo dai ristoratori, l’iniziativa mira a raccogliere gli avanzi di cibo che, altrimenti, potrebbero essere buttati via. Niente più sprechi, dunque, ma il riciclo degli alimenti in appositi contenitori riutilizzabili.
Il motivo principale di riciclare gli avanzi dei ristoranti è quello di sempre, ovvero salvaguardare l’ambiente che ci circonda ed evitare inutili sprechi. In tal modo, utilizzando gli avanzi di cibo, a beneficiarne non è solo l’acqua, ma anche l’aria che respiriamo poiché riceve meno anidride carbonica. Il cibo non consumato nel ristorante, quindi, può comodamente essere riutilizzato per il pranzo o la cena del giorno successivo.
Gli alimenti, infatti, una volta diventati rifiuti, sono altamente inquinanti. Con la Family Bag, la cui sperimentazione parte dal Veneto, si vuole cercare di sensibilizzare la gente ed eliminare il senso comune di vergogna nel dover chiedere di portar via gli avanzi. In linea concreta, quindi, anche con il periodo di crisi che si sta attraversando.
Si presenta come una sorta di busta, all’interno dei quali sono poggiati i contenitori in materiale riciclabile come carta, legno e plastica. Molto di moda all’estero, più che nel nostro paese, lo scopo è quello di volerla reintrodurre come azione concreta contro l’inquinamento. Ed è proprio questo l’obiettivo del ministero. Il quale, per parte sua, ha anche reso noti i dati dei danni che provoca il mancato riciclo degli avanzi di cibo dei ristoranti. Sono circa 250 mila i litri di acqua utilizzata e 3,3 miliardi di tonnellate l’anidride carbonica dispersa nell’aria.
“Mi sono impegnata personalmente per avviare questo progetto, che rappresenta un passaggio culturalmente importante per tutti gli italiani Family Bag rappresenta l’upgrade delle doggy bag, affrancando attraverso contenitori di design e dall’estetica curata questo concetto dal ghetto del nostro immaginario e dal pudore di richiederlo a fine pasto”, ha dichiarato Barbara Degani, sottosegretaria del dicastero dell’Ambiente, alla presentazione del progetto Family Bag.