Opera, 5 browser più diffuso al mondo, è stato acquistato dalla Cina al fine di espandere la propria indipendenza informatica nei confronti dell’America. Il navigatore norvegese è stato venduto alla somma di 1,2 miliardi di euro al gruppo Golden Brick Silk Road.
Il fondo cinese Golden Brick Silk Road, acquirente del browser, è un gruppo di investitori privati, tra cui Beijing Kunlun Tech, editore di giochi mobile e Qihoo 360, sviluppatore di antivirus. Questa operazione va ben oltre la semplice acquisizione di un navigatore leggero e rapido, dimostra lo strapotere cinese nel mercato globale, anche in quello tecnologico ed informatico.
La Repubblica Popolare Cinese è un Paese sottoposto a censura. Questo ha comportato il blocco del motore di ricerca Google, favorendo lo sviluppo dei motori nazionali Baidu, Haosou e Soguo, che coprono il 90% delle interrogazioni di ricerca, e rendendo la Cina l’unico paese al mondo ad avere tre motori di ricerca nazionali.
Secondo StartCounter, però, l’acquisizione del browser non è particolarmente significativa. Questo perché Opera copre una piccola fetta di mercato, limitata all’1,96% tra PC, tablet, smartphone e consolle.
Opera, non è il solo obiettivo cinese. La PRC, infatti, è all’opera per lo sviluppo di nuovi sistemi operativi rivali a Microsoft, Google ed Apple. Per i computer, il Ministero dell’industria e della tecnologia, incentiva l’uso di Kylin, il SO dell’armata cinese, sviluppato su base Linux. Per contrastare gli OS mobile, invece, l’istituto del software dell’Accademia cinese di scienze ha sviluppato COS (China Operating System).
Per il momento, però, Kylin e COS non hanno trovato l’interesse del grande pubblico, tra cui continua a dominare Windows nel mercato dei PC (95%) e Android nel mercato degli smartphone e tablet (74,9%).
Più fortuna hanno avuto i social network cinesi Qzone, Weibo o Renren, che rappresentano un’agguerrita concorrenza a Facebook e Twitter. Infine, il commercio on-line incorona Alibaba re indiscusso a discapito di Amazon ed Ebay.