La Google Car per la prima volta in sei anni ha causato un incidente durante un test in California. In tutte le altre occasioni in cui si era verificato un sinistro tra la vettura di Mountain View e gli altri veicoli, la colpa era stata sempre attribuibile al conducente umano. Invece, lo scorso 14 febbraio una versione appositamente modificata di una Lexus RX450h, ha colpito un autobus mentre stava compiendo una manovra per immettersi in corsia, causando polemiche sulla sicurezza della tecnologia senza conducente.
La notizia dell’incidente potrebbe turbare molto la crescita e lo sviluppo delle vetture intelligenti. Fino ad oggi, la guida computerizzata era stata apprezzata per la sicurezza che riusciva a fornire durante la guida, ed al maggior grado di prudenza che il software offriva rispetto all’essere umano. Proprio per questa ragione, analizzare i fatti dell’accaduto diventa molto interessante.
BigG afferma che la self-driving car stava procedendo ad una velocità di 3 Km/h, invece il bus percorreva la strada principale a 24 Km/h. Il fattaccio è successo quando la Google Car, dopo aver superato alcuni ostacoli sulla carreggiata, si stava immettendo nella corsia corretta. In quel momento, sopraggiungeva il bus che secondo il software avrebbe dovuto rallentare per facilitare la manovra. Invece, così non è stato, e l’urto tra i due veicoli è stato inevitabile. L’automobile ha riportato alcuni danni nella parte anteriore del paraurti, mentre per i passeggeri del Bus solo un piccolo spavento ed un cambio di mezzo per continuare il loro viaggio.
Per la prima volta in sei anni di test, la macchina senza guidatore è implicata negativamente in un incidente stradale. Google che si assume la responsabilità dell’accaduto, ha dichiarato di aver già provveduto a correggere i propri algoritmi per evitare situazioni simili in futuro.
La Santa Clara Valley Transportation Authority ha dichiarato che avvierà un’indagine per stabilire quanto successo e chiarire le dinamiche dell’incidente, mentre John M. Simpson di Consumer Watchdog (gruppo attivo nel nome della protezione della privacy), ha colto al l’occasione per far notare come la tecnologia, malgrado sia molto evoluta, non sia ancora capace di sostituire le scelte di un guidatore umano che forse avrebbe evitato l’incidente.
Insomma, il polverone che si è sollevato è destinato a portare uno strascico di polemiche che potrebbero cambiare le sorti delle vetture intelligente. Per adesso non ci resta che seguire con interesse gli sviluppi della situazione.