Batteria, la sua carica non basta mai. App in background, rete dati, WiFi, bluetooth, NFC, notifiche in push di mail e chat varie sono solo alcune delle cose che utilizziamo sui nostri smartphone. Tanta energia richiesta e le batterie attuali non riescono a soddisfare le nostre esigenze (abitudini).
Ogni elemento di uno smartphone viene migliorato nel tempo, l’unica che rimane indietro è la batteria. Sono molte le aziende che stanno investendo per trovare nuovi sistemi di alimentazione che possa migliorare le prestazioni delle batteria attuali. I tempi, però, sono ancora lunghi e dobbiamo arrangiarci con le batterie agli ioni di litio.
Le batterie al litio migliorano del 10% l’anno la loro capacità di immagazzinare energia, sono facilmente producibili ed hanno un basso costo. Per cui le aziende difficilmente le abbandoneranno al momento anche se la percentuale di incremento annuo delle prestazioni non riesce a stare dietro a processori, display e app sempre più complesse che richiedono sempre più energia.
Ci sono molte convinzioni sul come aumentare la durata della batteria, alcune di queste sbagliate.
Chiudere tutte le app o, addirittura, utilizzare la chiusura forzata di quelle che non si utilizzano non fa risparmiare batteria. Questo può essere vero su un computer, gli smartphone sono progettati in modo diverso:
In presenza di un forte segnale WiFi è da preferire alla rete dati che richiede un dispendio energetico maggiore. Il WiFi attivo fornisce anche dati sulla posizione dando una mano al GPS, in questo modo si ha un impatto minore sul dispendio energetico.
Naturalmente, se il devie fatica a trovare il segnale WiFi è meglio disattivarlo e utilizzare la rete dati.
Molte applicazioni presenti sullo smartphone necessitano della localizzazione per vui fanno uso del GPS. Molte di queste applicazioni ne fanno un uso intermittente, cioù lo utilizzano solo quando necessario e questo, al contrario di quello che si possa pensare, incide sulla durata della batteria.
La miglior cosa da fare è quella di disabilitare la localizzazione a quelle app che non usiamo frequentemente, al momento del loro utilizzo è in genere l’app stessa a richiedere l’attivazione della localizzazioni quindi non dovremo nemmeno ricordarcelo da soli.
Come già accennato sopra, la risposta a questa domanda dipende dal segnale che arriva al dispositivo. Dai test effettuati sul consumo della batteria utilizzando solo il WiFi o solo l’LTE, si è appurato che il consumo è all’incirca lo stesso su un iPhone e leggermente migliore il WiFi sui device Android.
Ancora una volta dovrà essere il buon senso a guidarci. Se la copertura WiFi è migliore rispetto a quella dati allora è meglio preferire la prima altrimenti è vero il contrario.
Lasciare la funzione attiva ha una minima incidenza sul consumo della batteria per cui se ne fate un grande uso non è necessario disattivarla. Se, al contrario, non li utilizzate mai allora perché non disattivare la funzione? Seppur minimo si ha comunque un risparmio.
È noto che si dovrebbe utilizzare solo il caricabatterie in dotazione con lo smartphone, altrimenti si potrebbe danneggiare la batteria del telefono. In realtà, il telefono stesso contiene tutta la circuiteria responsabile per la ricarica della batteria. Il trasformatore (come è più corretto dire) converte semplicemente la corrente alternata da una presa a muro in bassa tensione, ad una corrente continua a bassa intensità tramite una porta USB. Questo è il motivo per cui si può anche ricaricare la batteria utilizzando la porta USB di un computer, una power bank o con un caricabatteria in auto.
Attenzione ai caricabatterie di terze parti in quanto potrebbero danneggiare lo smartphone. I caricabatterie economici sono di scarsa qualità, o usano componenti di bassa qualità. Un caricabatterie mal fatto può non solo danneggiare il telefono, ma potrebbe anche farti male esponendoti a correnti pericolose. Quindi, se occorre sostituire l’adattatore o ne acquisti uno extra, è meglio affidarsi ad un marchio affidabile.
Per molti anni, i dispositivi che utilizzano batterie ricaricabili necessitavano della cosiddetta “calibrazione”, una procedura che impediva alla batteria di dimenticare quanta capacità aveva in realtà. Le batterie degli smartphone di oggi non soffrono più di questo problema. Può accadere, tuttavia, che sia il telefono a perdere traccia della capacità della batteria. Ogni batteria perde gradualmente una certa capacità nel corso del tempo, a seconda di come si usa e si ricarica, e il software non sempre sarà in grado di tenere traccia di questo cambiamento. È ben, periodicamente (una volta ogni paio di mesi), ricaricare completamente il telefono e quindi utilizzarlo fino a quando non muore, così il software sarà in grado di determinare la capacità attuale della batteria fornendo, quindi, la migliore stima di tempo sulla durata. In altre parole, la batteria non durerà più a lungo, ma il contatore della batteria del device sarà più preciso. Se lo smartphone segna l’80% di carica, ma si spegne dopo poche ore qualcosa non va e per prima cosa si dovrebbe provare questa procedura.
In definitiva non esistono metodi miracolosi. Non tutte le cose che si dicono sul consumo sono vere e il miglior modo di ottenere il massimo da una batteria dipende molto dal buon senso. Se vogliamo la miglior durata della batteria bisogna essere attenti ad ogni particolare su come utilizziamo i nostri device e adeguarlo alle nostre esigenze.