MIT (Massachusetts Institute of Technology), ricercatori hanno sviluppato un nuovo potentissimo algoritmo capace di ordinare in maniera ottimale i componenti di una pagina web, al fine di caricarla il più velocemente possibile.
Le soluzioni per velocizzare il caricamento delle pagine web sui nostri dispositivi, oramai, sono numerosissime. Ma la maggior parte comprimono i dati al fine di poterli scaricare più velocemente e non sovraccaricare la nostra connessione dati.
Il laboratorio di intelligenza artificiale e di scienze informatiche dell’MIT (il CSAIL), però, ha cambiato decisamente approccio. I suoi ricercatori hanno creato un nuovo interessante algoritmo, chiamato “Polaris”, capace di ottimizzare al meglio lo scaricamento degli elementi che compongono una qualsiasi pagina web.
L’algoritmo permetterebbe, secondo i suoi sviluppatori, di ridurre il tempo di caricamento di una pagina del 34%. Lo stesso, infatti, è capace di analizzare tutti i componenti della pagine e disegnare un grafico con le dipendenze fondamentali di tutti gli elementi.
Lo scopo dell’algoritmo è, dunque, quello di stabilire un ordine di caricamento il più efficace possibile. « Un navigatore può perdere fino a 100 millisecondi ogni volta che si deve connettere al server DNS per ricercare un elemento che compone una pagina web. »
afferma Ravi Netraval, dottorando dell’MIT, ed autore principale dell’articolo scientifico che descrive il funzionamento di Polaris. Il ricercatore assicura, inoltre, « Il nostro approccio riduce il numero di dialoghi tra il navigatore ed il server, al fine di accelerare ulteriormente il tempo di caricamento della pagina».MIT ed un po’ tutto il mondo accademico è entusiasta dell’invenzione. James Mickens, professore ad Harvard, descrive con un’analogia il suo funzionamento « Quando visitate una città, ne scoprite anche altre che dovrete attraversare per tornare a casa. Se qualcuno vi dona la lista intera di queste città in anticipo, però, potrete pianificare il circuito più rapido. »
Il nuovo algoritmo, dunque, non riduce la quantità dei dati scambiati tra il navigatore ed il server, bensì riduce il tempo perso nel loro dialogo. Questo approccio garantirà un doppio beneficio: da un lato i siti web più pesanti ne gioveranno sicuramente, dall’altro le connessioni con una banda piuttosto debole ridurranno i tempi di latenza ed aumenteranno le prestazioni generali.
L’ennesima grandissima rivoluzione che potrebbe stravolgere il World Wide Web. Non ci resta che sperare di vedere all’opera l’innovazione il più presto possibile.