La Federal Bureau of Investigation, meglio conosciuta come FBI, desidera avere un completo accesso ai dati che gli utenti rilasciano nelle chat di WhatsApp. Dopo il caso che ha riguardato il modello di iPhone 5c appartenente ad un terrorista di San Bernardino, la polizia federale rischia di aprire un nuovo capitolo nel dibattito che riguarda la tutela della nostra privacy.
FBI: dopo Apple ecco il caso WhatsApp
La questione è nata a seguito di una decisione presa da un giudice che ha approvato l’intercettazione telefonica di alcune conversazioni appartenenti ad uno dei sospettati. Quando gli investigatori hanno provato a visualizzare le conversazioni sono venuti a conoscenza di un “piccolo” dettaglio: i dati contenuti nelle chat di WhatsApp sono state protette da un sistema di crittografia praticamente inviolabile.
Grazie a questo sistema soltanto i partecipanti delle chat hanno la possibilità di vedere ciò che è stato scritto. Neppure Facebook Inc. (la società proprietaria della piattaforma WhatsApp) può accedere a questi dati.
Privacy o sicurezza? Questo è il dilemma
Questa è solo una delle tante vicende che in quest’ultimo periodo stanno alimentando in modo acceso il dibattito che vede contrapposte la privacy da una parte e la sicurezza dall’altra.
Il prossimo 22 marzo Apple e l’FBI si scontreranno in tribunale per discutere proprio di questi temi. Al momento è praticamente impossibile prevedere quale sarà l’esito di questa vicenda. Tuttavia possiamo esser certi che qualsiasi decisione venga presa dal giudice, il dibattito continuerà ancora per anni.