Continuano i problemi per Google in Russia. L’azienda statunitense ha perso il ricorso in appello contro l’Antitrust del Paese. La società di Mountain View è stata accusata di abuso di posizione dominante da Yandex, il più grande motore di ricerca russo.
I particolari della vicenda
La disputa tra Google e Yandex è iniziata più di un anno fa. Diversi produttori di smartphone Android si erano rifiutati di installare i servizi della società russa sui loro dispositivi. Yandex, allora, aveva sporto una denuncia formale in cui accusava il concorrente di abuso di posizione dominante. Secondo la compagnia, infatti, Big G avrebbe imposto delle condizioni ben precise a chiunque volesse produrre smartphone Android: la preinstallazione dei suoi servizi più famosi. Il colosso di Mountain View, però, ha negato di aver forzato i produttori e ha deciso di non commentare la vicenda prima del giudizio finale. Yandex, invece, si è dichiarata più che soddisfatta per la decisione della Corte e ha esortato anche i controlli dell’Antitrust europeo.
Le ripercussioni per Google e Yandex
Non è la prima volta che Google perde la sfida contro l’Antitrust della Russia. Già nella prima sentenza, infatti, la giustizia russa aveva imposto all’azienda di “emendare i propri accordi con i produttori di dispositivi mobile per escludere le clausole che limitino l’installazione di applicazioni e servizi di altri sviluppatori”. Per non modificare la sua politica, però, l’azienda californiana aveva chiesto il ricorso in appello e la rivalutazione del caso. Adesso Big G dovrà depositare una nuova richiesta d’appello se non vorrà pagare una multa salata e rivedere i suoi accordi. Yandex, intanto, può già notare i primi miglioramenti dopo il periodo di svantaggio della rivale. Subito dopo la sentenza, infatti, il suo valore è lievitato del 13 per cento.