Un algoritmo, in informatica, è un determinato procedimento che risolve uno specifico problema tramite un numero finito di operazioni. Dei ricercatori hanno programmato un PC, tramite per l’appunto un algoritmo, al fine di monitorare l’attività degli utenti Twitter che avevano fatto uso di alcolici.
Molti utenti, spesso, utilizzano i social network quando sono ubriachi o comunque poco lucidi, per l’effetto di sostanze alcoliche. Questo comportamento è molto rischioso per la vita personale, in quanto potrebbe rendere “pubbliche” opinioni o fatti personali che in condizioni di normalità si preferisce mantenere privati.
Un team di esperti e ricercatori dell’università di Rochester ha inventato un apposito algoritmo al fine di scoprire e meglio comprendere la frequenza ed i modi di consumo dell’alcool. Uno scopo futuro del progetto, inoltre, potrebbe essere quello di utilizzare la nuova tecnologia per scopi preventivi e per risolvere problemi legati alla salute.
Come si legge da un documento redatto dai dottorandi Nabil Hossain, Tianran Hu e Roghayeh Feizi: « I social media sono una nuovo modo di vivere la comunità in tempo reale e rappresentano una possibilità di osservare i comportamenti dei singoli ed analizzare il loro stile di vita ».
Il gruppo di studiosi ha collezionato migliaia di post Twitter di persone comprese tra New York City e Monroe County, dal luglio 2013 a quello 2014, che contenevano al loro interno parole chiave tipo “bere”, “birra” e “party”. Uno studio è stato, altresì, effettuato sul luogo dal quale le persone pubblicavano i loro tweet da ubriachi
.Il luogo dal quale la maggior parte dei soggetti sbronzi pubblica i propri tweet o post, stenterete a crederci, ma è la propria abitazione. Probabilmente tale risultato, è dovuto al fatto che una volta rincasati, sentendosi più al sicuro tra le mura domestiche, ci si sente liberi di fare tutto ciò che si vuole, anche pubblicare cose inappropriate sui social network.
Un algoritmo come questo, potrà in futuro aiutare tutti quegli utenti che pubblicano post, sotto l’effetto di alcool o altre sostanze stupefacenti. Il problema dell’alcolismo, tuttavia, rimane una questione molto seria e merita la più profonde attenzione da parte delle istituzioni.
I dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità in Italia, infatti, sono allarmanti. L’alcool è la prima causa di morte per i minori di 24 anni e nel 2014 sono stati oltre 775.000 i giovani compresi tra gli 11 ed i 17 anni, a consumare bevande alcoliche. Il 3,3% dei minori maschi e il 2,2% delle ragazze dichiarano, inoltre, di bere appositamente solo per il gusto di ubriacarsi.
La situazione, purtroppo, è drammaticamente seria. Un algoritmo come quello da poco inventato sicuramente aiuterà a non rendersi ridicoli pubblicamente, ma non assisterà mai tutte quelle persone che hanno comportamenti irrispettosi nei confronti della propria salute e di chi ha problemi salutari indipendenti dall’alcool.