Si chiama Geolana e sarà una barriera di lana di pecora in grado di assorbire il petrolio in mare. Non c’è altro da aggiungere a questa sensazionale novità, presentata proprio ieri a Cagliari, in concomitanza con il celebrarsi della Giornata Internazionale dell’Acqua.
In pratica, è un minidepuratore composto di microcelle capaci di catturare e trattenere gli idrocarburi petrolchimici. Lo strumento è frutto dell’ingegneria più avanzata e nasce da un progetto tra università e impresa condotto dall’Ateneo cagliaritano, in collaborazione con Edilana.
“Geolana è un geo tessile intelligente, le sue microcelle sono capaci di catturare e trattenere gli idrocarburi petrolchimici”, spiega Giampietro Tronci, ingegnere ambientale. “La sua ingegneria tessile è studiata per essere habitat ideale di microorganismi utili che in questo contesto per loro ottimale, trovano il cibo di cui si nutrono: gli idrocarburi derivati dal petrolio e i composti azotati deleteri per le nostre acque
”.I prodotti disinquinanti hanno il duplice compito: quello di assorbire e svolgere una funzione di biodegradazione naturale degli idrocarburi petrolchimici che, purtroppo, vengono riversati in mare durante le attività operative di navigazione, quali il trasporto, il turismo e la pesca. In parole povere, questa speciale barriera fatta di lana assorbirà l’inquinamento marittimo, quello che quotidianamente si sviluppa nei porti e in alcune aree costiere.
Una possibile evoluzione futura di Geolana potrebbe essere quella del suo utilizzo nel corso di catastrofi ambientali. Quelli che, occasionalmente, si verificano a seguito dell’affondamento di una nave petroliera o di qualche guasto tecnico sulle piattaforme petrolifere. Una problematica, quest’ultima, che proprio il prossimo 17 aprile ci porterà a votare nel corso del referendum contro le trivellazioni.