Tim non cessa di stupire. Dopo la vicenda – ancora in corso – legata a Tim Prime, ne abbiamo scoperta un’altra a nostre spese: l’addebito di traffico dati all’estero anche con connessione dati disattivata.
Attenzione clienti della Tim, se pensate di andare all’estero potreste incappare in costi per l’attivazione della connessione dati anche con la stessa funzione disattivata. Secondo gli operatori del customer care, anche se disattiviamo “la rete dati, il roaming, il 2G, il 3G, il 4G” lo smartphone si collega alla rete del paese in cui vi trovate e navigate pagando per ogni connessione 3€, fino ad un massimo di 25MB (almeno per noi in Spagna).
Durante il Mobile World Congress, due membri dello staff con SIM Tim hanno visto scalare il proprio credito di giorno in giorno nonostante la rete dati fosse stata da noi disattivata alla partenza dall’Italia, visto anche il viaggio in aereo. All’arrivo a Barcellona, siamo stati supportati per le chiamate e la connessione da Knowroaming, un operatore canadese (nessun operatore italiano ci ha voluto supportare), grazie al quale abbiamo potuto inviare le video preview in tempo reale. Dunque, i dispositivi con le SIM Tim non sono stati utilizzati in alcun modo.
Questo il riassunto di ciò che un operatore della Tim ha dichiarato.
Secondo l’operatore, lo smartphone si è “ribellato” alla disattivazione dei dati e si è collegato alla rete con conseguente accredito di 3€ al giorno. Questo è avvenuto sia con un iPhone che con uno smartphone Android. Due smartphone con differenti sistemi operativi, con connessione dati disattivata, ma entrambi Tim hanno subito la stessa sorte.
Ancora, secondo l’operatore sui nostri device sono presenti applicazioni che sono in grado di attivare i dati e di collegarsi e a quanto pare la causa è da ricercare nel 4G, non si sa per quale, non precisato motivo, sia possibile ciò.
In un caso è stata aperta la pratica di rimborso, ma si può fare UNA SOLA VOLTA in quanto è un caso straordinario e irripetibile. Secondo la Tim a questo punto l’utente si suppone informato; quindi, se gli vengono scalati di nuovo i soldi, non potranno più essere rimborsati. Da ora in avanti, non accadrà più. L’utente è stato informato e quindi ora sa che deve disabilitare tutto, (dati, roaming, 4G, 3G, 2G) elencati come fossero entità proprie.
Nel secondo caso (di chi scrive, ndr), invece, non è stata aperta nessuna pratica di rimborso. Altra cosa che lascia alquanto interdetti è che il dettaglio del traffico che troviamo nella sezione MyTim non è un dettaglio reale. A detta sempre dell’operatore gli utenti non possono avere accesso a tutti i dati completi se non tramite richiesta da presentare tramite un modulo che viene inviato tramite mail, da compilare e inviare tramite fax. A questo punto la Tim invierà i tabulati richiesti.
Se siete clienti Tim e siete all’estero, o siete in procinto di partire, consiglio di attivare la modalità aereo oppure di tenere sempre spento lo smartphone per non vedere scalato il credito senza motivo.