Samsung Galaxy S7 EDGE è l’ultimo top di gamma dai bordi stondati, lanciato dal gigante coreano.
La versione phablet di punta dell’azienda stupisce ancora una volta per estetica e cura dei dettagli ma, vale la pena acquistarlo o fare un upgrade a partire dal predecessore?
Come già annunciato nell’ unboxing, la confezione – sempre molto curata – si rinnova. Apertura laterale e tinte scure per il nuovo device dell’azienda. L’eleganza del packaging non fa che preannunciare le linee estetiche del dispositivo.
Samsung Galaxy S7 EDGE ha dimensioni tutto sommato contenute, considerando che si tratta di un phablet. Circa 150.9 x 72.6 x 7.7 millimetri per un peso totale di 157 grammi. Il device cerca di porsi fra S6 EDGE e versione Plus. Display più ampio ma, dimensioni accettabili. Considerando i bordi stondati, S6 EDGE Plus è decisamente complicato da gestire con una sola mano. Meglio il suo successore.
Entrambi i lati sono occupati quasi interamente dai bordi stondati, salvo la parte metallica in cui ci sono i bilancieri del volume (a destra) ed il tasto accensione/spegnimento (sinistra). In basso sono presenti: jack audio da 3,5 millimetri, ingresso microUSB (2.0), microfono principale e speaker di sistema. In alto invece sono alloggiati unicamente il microfono secondario e lo slot per microSD e nanoSIM.
Il posteriore, totalmente in vetro temperato molto poco oleofobico, ospita unicamente la fotocamera da 12MP, il sensore per la rilevazione del battito cardiaco ed il flash LED. Sul frontale, protetto da Gorilla Glass 4, c’è il display da 5,5″ circondato da: unico tasto fisico (in basso), sensore di luminosità/prossimità, capsula auricolare, LED RGB per le notifiche e camera frontale da 5MP (tutto posizionato in alto).
Esteticamente Samsung Galaxy S7 EDGE è dunque abbastanza compatto, senza peraltro rinunciare a design elegante e dimensioni ampie del display.
Il display di Samsung Galaxy S7 EDGE è un pannello Super AMOLED da 5,5″ con risoluzione QuadHD (1440 x 2560 pixel) e densità di 534 ppi. L’azienda ha ormai abituato i suoi utenti ad avere il massimo dagli schermi, in termini di qualità. Anche per l’ultimo phablet del gigante coreano, le cose non cambiano.
Ottima resa dei colori, buoni i bianchi e soprattutto i neri. La regolazione del display è possibile tramite impostazioni, scegliendo fra la diverse modalità. La migliore rimane sicuramente quella adattiva, capace di riconoscere ogni volta i settaggi migliori. Non manca nemmeno lo stand-by intelligente, a mio avviso ancora da migliorare, e la funzionalità “mantieni schermo spento” per evitare accensioni accidentali quando il device è in borsa o in tasca. Il sensore di luminosità fa benissimo il suo lavoro.
Il touch screen è sempre fluido e reattivo. Grazie all’ottimizzazione della nuova Touch Wiz, non ho sperimentato impuntamenti di alcun genere. Buona anche la velocità di digitazione. L’unico “momento di lentezza” l’ho riscontrato quando è necessario inserire il PIN di sblocco, sembra che il touch diventi meno sensibile.
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Una parentesi a parte meritano il Display Always On ed il doppio bordo EDGE. Il primo è una novità introdotta sia da Samsung che da LG sugli ultimi device. Una feature simpatica ed abbastanza utile, purchè non proteggiate il device con una cover wallet. In quel caso la funzionalità perde molto. I settaggi del Display Always On permettono di scegliere fra la visualizzazione di calendario, orologio oppure un’immagine quando lo schermo principale del device è spento. Chiamate perse o messaggi sono notificati allo stesso modo. La batteria non risente particolarmente di questa feature.
I doppi bordi EDGE acquistano più funzioni grazie alla serie di applicazioni, sviluppate anche da terze parti, che consentono di compiere una serie di azioni. Toccando l’apposito toggle laterale, la barra si apre mostrando le funzionalità preferite. Oltre ad App e People EDGE, è possibile anche scaricare applicativi per il meteo, la gestione dei file, la visualizzazione delle news, la bussola. Sono solo alcune delle potenzialità dei bordi stondati. Peccato che almeno la metà delle possibili implementazioni siano a pagamento.
Inutile precisare che, i bordi EDGE, utilizzati in questo senso, hanno uno scopo perlopiù estetico. Ogni volta che viene avviato un applicativo, questo richiederà l’utilizzo di 1/3 del display. A sfruttare appieno lo schermo stondato è invece la feature che consente, a display spento, di visualizzare molte informazioni. Anche, oltre alle classiche notifiche, è possibile avere accesso a moduli capaci di fornire diverse dati in tempo reale.
Sempre presente la possibilità di illuminare i bordi quando lo smartphone è capovolto verso il basso e l’utente riceve una chiamata. Non manca nemmeno la funzione “orologio notturno” che, con l’arrivo del display Always On, perde un po’ la sua vocazione iniziale.
Non ho apprezzato l’ipersensibilità dei bordi, che molto spesso portano ad aprire applicazioni involontariamente. Spero che i successivi aggiornamenti permettano di risolvere il problema, altrimenti si tratterà di un aspetto da tenere seriamente in considerazione prima dell’acquisto.
Il lettore d’impronte digitali non mi ha particolarmente soddisfatta, era molto più preciso su Samsung Galaxy S6 EDGE+. Non sempre l’impronta è riconosciuta al primo colpo, spesso mi è capitato di dover inserire il codice PIN per sbloccare il dispositivo. Davvero una pecca imbarazzante per un terminale top di gamma. Confido in futuri aggiornamenti per risolvere il problema.
Samsung Galaxy S7 EDGE ha vinto. Equipaggiamento hardware migliorato e, soprattutto, meglio ottimizzato rispetto al passato.
Il dispositivo gode della presenza dell’interessante Soc 64 bit Exynos 8890 con frequenza massima 2 Ghz. Il processore è composto da 4 core Cortex A53 più 4 del primo chip interamente progettato dal gigante coreano: Exynos M1. Entrambi i componenti sono legati dall’ormai collaudata architettura big.LITTLE.
I miglioramenti rispetto al predecessore – Exynos 7420 – si vedono, subito. In primis il processore non tende a scaldare
quando sotto stress, grazie anche al nuovo sistema di raffreddamento. Quest’ultimo, molto simile a quello dei nuovi Lumia 950 e versione XL, sfrutta un GAS (molto probabilmente Etanolo) capace di trasformarsi in liquido e viceversa assorbendo in buona parte il calore del device, qualora dovesse generarsi.A supporto del lavoro di Exynos 8890, ci sono ben 4GB di RAM e 32GB di memoria interna, espandibili sino a 200GB tramite slot microSD. Finalmente, la tanto attesa espansione è nuovamente presente.
L’ottimizzazione hardware/software, legata ad un miglioramento sostanziale della Touch Wiz, permettono al sistema di girare in modo fluido, senza creare particolari impuntamenti. Solo una volta, Samsung Galaxy S7 EDGE si è bloccato e riavviato autonomamente. Dopo quasi un mese di utilizzo, posso affermare che si è trattato di un caso isolato. Anche sotto sforzo, il dispositivo rimane fluido e reattivo. Questa volta il gigante coreano ha fatto un ottimo lavoro.
La batteria integrata da 3600 Mah consente di coprire la giornata anche con uso intenso. Senza bisogno di dover ricorrere al caricatore. La ricarica rapida consente di fare “0/100” in poco più di un’oretta. Tuttavia, quando questa non serve, è bene disattivarla perchè comporta un surriscaldamento del terminale. Il gestore energetico funziona egregiamente e permette, oltre all’uso delle classiche modalità risparmio, anche di controllare i consumi dei singoli applicativi.
La GPU del phablet è quella integrata nel Soc, ovvero la Mali T-880. Inutile specificare che le performance, anche in fase gaming, sono più che soddisfacenti.
La massima connettività di Samsung Galaxy S7 EDGE è l’LTE. Buona la ricezione, mi aspettavo qualcosa in più. In punti in cui la presenza del segnale 4G è scarsa, il device tende a passare immediatamente in H+, per rimanerci. A parte questo, il phablet è nella norma.
Presenti chiaramente anche Wifi (802.11 a/b/g/n/ac, MIMO 2.4/5GHZ), il Bluetooth (4.2) e l’NFC. Tutto funziona perfettamente. Presente anche la tecnologia di trasmissione dati Ant+. Assente la porta infrarossi.
La navigazione satellitare è garantita dall’A-GPS ( supportati dal sistema Glonass e Beidou). Ottimo l’aggancio del segnale e la tenuta durante il percorso.
La suite dei sensori è molto completa: barometro, giroscopio, accelerometro prossimità/luminosità, lettore d’impronte digitali e sensore HALL (per le flip cover).
Torna l’impermeabilità. Dopo l’assenza sulla serie Galaxy S6, Samsung ha deciso di implementarla nuovamente garantendo la certificazione IP68. Nessuno sportellino come quello di Galaxy S5, la porta microUSB è dotata di materiali impermeabilizzanti.
Il sistema operativo di Samsung Galaxy S7 EDGE è Android Marshmallow (versione 6.0.1). L’interfaccia utente è la nuova versione della rinomata TouchWiz. Ribadisco la bontà dell’ottimizzazione hardware/software. Anche se ancora troppo pesante, la UI del gigante coreano si comporta decisamente meglio rispetto al passato.
A livello estetico, non ci sono stravolgimenti. Ad aggiungersi sono le nuove funzionalità. Interessante il miglioramento dello split dello schermo – compatibile con molte applicazioni – le modalità riduzione delle finestre ed utilizzo ad una mano (richiamabile premendo 3 volte il tasto Home). Una serie di opzioni che permettono di utilizzare più agevolmente il dispositivo.
Grande novità, apprezzata dagli amanti del gaming, sono Game Tool e Game Launcher. Due applicativi che permettono di aggiungere interessanti feature all’esperienza di gioco. Per la prima volta è infatti possibile disattivare l’uso dei tasti soft touch e del tasto fisico, registrare le sessioni di gaming, mettere in pausa il gioco e non ricevere notifiche durante il gioco. Tutto configurabile a piacimento.
Il Galaxy Labs, introdotto sui nuovi Galaxy S7 permette di sperimentare in anteprima delle nuove feature ancora in fase di sperimentazione. Ho molto apprezzato l’eliminazione dell’App Drawer.
La navigazione Web è garantita dai due browser preinstallati. Quello stock ed il celeberrimo Chrome. Entrambi girano piuttosto bene, preferisco il navigatore di Google.
La fotocamera principale di Samsung Galaxy S7 EDGE dispone di sensore Sony da 12MP con tecnologia Dual Pixel, in grado – almeno teoricamente – di catturare più luce grazie anche all’apertura focale f1.7.
Gli scatti fatti in questi giorni mi hanno un po’ delusa. Non sono i 4MP in meno rispetto ad S6 EDGE+ a fare la differenza, quanto la qualità delle foto. Quando le condizioni di luminosità sono a favore, le immagini sono bellissime. Sia in macro che in panoramico, ho realizzato scatti quasi da reflex. Le cose cambiano quando la luce è scarsa e non serve munirsi di flash (come nelle panoramiche). Le foto presentano del rumore, tollerabile sicuramente ma, fastidioso. Questo, con il predecessore di Galaxy S7 EDGE non accadeva. Suppongo che Samsung abbia deciso di lanciare una nuova tecnologia, per quanto riguarda i sensori delle fotocamere ed i suoi nuovi top di gamma ne sono pionieri. Bisognerà probabilmente aspettare la prossima generazioni di device per giudicare a pieno.
La camera interna ha un sensore da 5MP. Interessanti i selfie, grazie anche alla modalità panoramica messa a disposizione dal software. Quest’ultimo è come al solito ricco di funzionalità, implementabili tramite moduli scaricabili gratuitamente dall’App Store Samsung.
I video girati con la camera principale possono avere risoluzione massima 4K, con 60fps e zoom 8X. Buona la qualità, eccessivamente “granuloso” lo zoom massimo.Mentre il sensore interno arriva massimo al Full HD.
Samsung S7 EDGE è un terminale dalla buone prestazioni ed interessanti linee estetiche. L’esperienza d’uso non mi ha deluso, pur scendendo a determinati compromessi come l’attenzione costante agli iper sensibili bordi stondati.
La fotocamera delude un po’ ma, solo in base alle aspettative. Resta comunque una camera interessante, capace di regalare scatti degni di un camera phone.
Sicuramente, non consiglio lo switch da S6 EDGE (o versione PLUS) al nuovo top di gamma ma, qualora siate propensi ad acquistarlo partendo da altro terminale, il phablet può rivelarsi un interessante acquisto. Soprattutto, stando attendi alle tante offerte che già ci sono sul Web.
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