Facebook, pare abbia deciso, secondo molti utenti, che dal 12 aprile 2016 mostrerà chi visualizza il tuo profilo. Naturalmente, la notizia è una bufala diventata virale negli ultimi giorni e postata di bacheca in bacheca come si farebbe con la miglior catena di sant’Antonio.
Con qualche giorno di anticipo, ecco che arriva il primo pesce d’aprile. È da inizio settimana, infatti, che spopola in rete un presunto comunicato di Mark Zuckerberg affermante che, dal 12 aprile, il noto social network permetterà agli utenti di vedere chi ha visitato il proprio profilo virtuale. La notizia è ovviamente un fake, o come si è più soliti chiamarla in italiano, è una “bufala”, ma ha seminato il panico tra migliaia di utenti preoccupati per la propria privacy e la segretezza delle loro azioni online.
Il successo di Facebook, è sicuramente dovuto anche all’innovativa introduzione (più di 12 anni fa) del profilo virtuale, una sorta di bacheca di tutti gli eventi importanti e di tutte le informazioni personali di un utente. Lo scopo principale
del social network è, dunque, quello di collegare gli utenti tra di loro e permettere di fare nuove conoscenze mediante le visualizzazioni dei profili. L’introduzione della funzionalità menzionata dalla bufala, quindi, non solo sarebbe insensata, ma anche controproducente per la stessa società di Zuckerberg, che vedrebbe ridurre il numero dei propri utenti iscritti, a causa di una diminuzione della privacy.In realtà il 12 aprile 2016 l’azienda di Menlo Park introdurrà veramente una nuova importantissima funzionalità. Gli utenti, però, non hanno nulla da temere perché essa riguarderà i cosiddetti “articoli istantanei”, vale a dire un nuovo servizio che permetterà la consultazione degli stessi direttamente tramite Facebook, potendo ovviare i lunghi tempi di attesa di caricamento delle pagine web (in media di circa 8 secondi).
Sperando di fare chiarezza sull’argomento, vi invitiamo a diffidare di notizie populiste ed allarmiste divulgate sul web e vi sconsigliamo di cliccare su questi tipi di link, per evitare il pericolo di virus e soprattutto per scongiurare il diffondersi di false informazioni.