Un impiegato Sony è andato fuori dagli schemi soliti nel modo di sviluppare un controller DualShock personalizzato e lo ha fatto pensando ai giocatori disabili. Peter Byrne ha una paralisi cerebrale, una condizione che colpisce le capacità motorie di un individuo. E lui, purtroppo, ha dovuto lottare contro il controller standard DualShock 4. Byrne, infatti, continuava a colpire accidentalmente il grande touchpad, che in alcuni giochi si apre su grandi menu e mappe.
Alquanto affranto, Byrne ha inviato a Sony una richiesta specifica, esponendo il suo problema. E, solo il giorno seguente un certo Alex Nawabi, un dipendente dell’azienda, gli ha risposto che avrebbe personalmente preso in carico il suo problema.
Byrne, solo qualche giorno più tardi, ha ricevuto un controller DualShock 4 modificato dallo stesso Nawabi. Il touchpad è stato disabilitato, mentre la maggior parte delle sue funzionalità sono state chiaramente rese più piccole e meno suscettibili di essere colpite. Secondo quanto scritto nella lettera che accompagnava il touchpad, questa è stata la prima modifica ad essere mai eseguita su un controller e, tutto sommato, non ha richiesto oltre le 10 ore per essere costruito. Inoltre, è stata modificata anche la funzione di backup.
Sony è sempre molto attenta quando si tratta di accessibilità dei propri utenti. AbleGamers aveva diagnosticato gli stessi problemi. Poi, con PS4, molte funzioni di accessibilità standard – come text-to-speech e il pulsante per la rimappatura – non furono introdotte fino a quando un aggiornamento del firmware non è stato lanciato più di un anno fa.
Oggi, con l’iniziativa dell’intraprendete Nawabi, si spera che Sony – e diverse altre aziende – possa orientarsi sempre più efficacemente verso i metodi più idonei per migliorare la console per i giocatori disabili.