A partire dalla prossima settimana, sulle strade di Boston, sarà possibile incrociare Chariot for Women: il servizio di ride-sharing pensato per tutelare tutte le donne, i transgender e i bambini al di sotto dei 13 anni. La conduzione dei veicoli verrà affidata, esclusivamente, al gentil sesso. La corsa, invece, sarà prenotabile attraverso all’apposita app.
La donna venne creata dalla costola dell’uomo. E, allo stesso modo, Chariot for Women nasce come alter-ego femminile di Uber, la famosa azienda che fornisce servizi di trasporto automobilistico privato mediante un’applicazione software mobile che riesce a mettere in contatto diretto i passeggeri con gli autisti.
Questo alternativo servizio taxi statunitense, che si avvierà nella giornata di martedì 19 aprile 2016, è frutto di un’idea di Michael Pelletz, uno degli storici autisti di Uber. Consapevole dei numerosi rischi a cui sono sottoposti – in particolar modo – le donne e i bambini, l’uomo ha pensato di creare una linea “rosa” grazie alla quale le donne, i transgender e i più piccoli (under 13) potranno viaggiare in tutta sicurezza, senza correre il rischio di incappare in molestie di malintenzionati come, spesso, è stato denunciato dalle stesse passeggere di Uber.
Come precedentemente espresso, alla guida delle auto sarà possibile trovare unicamente conducenti di sesso femminile, la cui identità potrà essere verificata al momento della prenotazione della corsa. L’applicazione, che metterà in comunicazione passeggera e autista, sarà dotata di un sistema di sicurezza che fornirà una parola chiave, sia alla conducente che all’ospite, da convalidare prima della partenza. Così come avviene per il servizio taxi, anche le tariffe di Chariot for Women saranno valutate in base al numero dei chilometri percorsi. Inoltre, parte dei proventi verrà devoluta in benefincienza per supportare associazioni e fondazioni che si impegnano a supportare donne vittime di ogni forma di violenza.