Facebook potrebbe seguire le orme di YouTube e incominciare a retribuire gli utenti per i post più accattivanti pubblicati sulla piattaforma. Al momento, si tratta di rumors scaturiti da un sondaggio rivolto alla redazione di The Verge. Nelle prossime ore, si attende un’eventuale conferma o smentita da parte di Mark Zuckerberg.
Un’indagine tutt’altro che discreta, malgrado sia comparsa ad una cerchia molto ristretta di utenti iscritti al famoso social network. Infatti, nei giorni precedenti, ai redattori di The Verge è stato chiesto un parere sulla possibilità di monetizzare i contenuti condivisi, giornalmente, sulla propria pagina.
La prima domanda, introdotta nel questionario, recitava: “Considerando le seguenti opzioni per promuovere una causa o guadagnare denaro sfruttando la tua presenza online, a quale sei interessato?“, seguita dalle modalità di guadagno come la “tip jar“, un salvadanaio virtuale in cui versare denaro; il “Branded Content” attraverso il quale “ricevere denaro quando si pubblica per dei marchi con i quali si ha un accordo di sponsorizzazione“; e lo “Sponsor Marketplace“, il mercato virtuale dove incontrare pubblicitari pronti ad investire nei contenuti. Pertanto, si ipotizza che – in un futuro prossimo – la piattaforma possa introdurre un tasto – denominato “Call To Action Buttons” – per invitare gli utenti ad effettuare una donazione per i post che sono stati pubblicati. Grazie al “Revenue Sharing“, invece, l’utente potrebbe ricevere una parte degli introiti pubblicitari provenienti dalle condivisioni.
Tuttavia, qualora l’iniziativa dovesse attivarsi, coinvolgerà – esclusivamente – gli account verificati.
Il modello preso ad esempio è, senza alcun dubbio, YouTube: la piattaforma che, fin dal 2007, consente ai suoi YouTuber di incassare profitti in base alle visualizzazioni dei video. Gli utenti possono chiedere direttamente la partnership al sito, portando in dote il cospicuo numero degli iscritti al canale, o – in alternativa – possono affidarsi a dei network che agiscono come dei veri e propri promoters. In entrambi i casi, YouTube assicura una parte degli introiti, ottenuti dagli sponsor, ai videomaker.
In altre parole: come guadagnare facile, perdendo tempo.