Sentinel 1B è costretto a rinviare la propria partenza a causa delle pessime condizioni meteorologiche. Il satellite radio, che sarà lanciato dal razzo Soyuz, partirà alla volta della costellazione Copernicus domenica 24 aprile 2016, alle 23:02 ora italiana, dalla base dell’ESA di Kourou nella Guyana francese.
In occasione dell’Earth Day – la Giornata della Terra – svoltasi venerdì 22 aprile, gli scienziati avevano previsto la partenza del satellite per esprimere il loro sostegno alla tutela dell’ambiente e degli ecosistemi. A causa del maltempo, gli esperti sono stati costretti di rimandare, di oltre 24 ore, la missione spaziale.
Il 3 aprile 2014, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) aveva lanciato 1A, il gemello di Sentinel 1B. Il satellite era entrato in orbita lo scorso 23 giugno 2015 durante la quinta missione di Vega: il vettore operativo attualmente in uso dalla Arianespace e sviluppato in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e l’ESA, per il lancio in orbita di piccoli satelliti.
In questi giorni, l’ESA si appresta a inviare nello spazio Sentinel 1B, progettato per effettuare il monitoraggio permanente delle condizioni metereologiche e di illuminazione solare della Terra e del mare. I dati raccolti dal radar saranno elaborati da quattro stazioni per il “Core Ground Segment” di Copenicus, tra le quali assumerà un ruolo rilevante il Centro Spaziale di Matera. Difatti, l’agenzia avrà l’incarico di fornire informazioni e mappe satellitari delle aree a rischio di emergenza alla Commissione Europea.
Sentinel 1B pesa 2,3 tonnellate (di cui 130 Kg di carburante) e si basa su PRIMA, la Piattaforma Italiana Multi-Applicativa. Gli ingegneri garantiscono la sua operosità per almeno sette anni a partire dalla sua attivazione. Attraverso il razzo Soyuz, il satellite andrà a posizionarsi in orbita polare eliosincrona, raggiungendo circa 690 Km di quota dopo 23 minuti dal decollo. Il radar sarà in grado di fornire immagini, di giorno e di notte, in ogni condizione atmosferica.
Il satellite in questione fa parte del gruppo Sentinel 2, impegnato nell’osservazione multi-spettrale. I dati rilevati dal monitoraggio oceanografico verranno integrati con quelli captati da Sentinel 3A (portato in orbita il 16 febbraio 2016 da un Rockot russo) che, a sua volta, verrà supportato da Sentinel 3B nel corso del 2017. Nei prossimi anni, il programma Copernicus prevede l’impiego di altri satelliti: i Sentinel 4, di tipo geostazionario, interessati all’analisi delle componenti atmosferiche; i Sentinel 5, sentinelle a bassa orbita, riservati allo studio della composizione chimica dell’atmosfera; e i Sentinel 6, che esamineranno le superfici dei mari e degli oceani per verificare la loro influenza sul clima.
Nel mese di febbraio, l’Agenzia Spaziale Europea ha firmato un accordo con Thales Alenia Space (TAS) per la realizzazione di Sentinel 3C e Sentinel 3D: gli scienzati prevedono di mandare in orbita i due satelliti tra il 2020 e il 2021.