HTC Vive, il casco per la realtà virtuale della casa taiwanese, è stato smontato completamente da iFixit, società californiana specializzata nella riparazione di prodotti tecnologici. Ottima la valutazione di riparabilità, pari a 8/10.
Il visore di HTC è stato messo a nudo al fine di mostrare nel dettaglio tutti i suoi componenti ed attribuirgli un giudizio complessivo, circa il suo grado di riparabilità. iFixit, la società che ha eseguito il test, ha giudicato positivamente la facilità di riparazione del dispositivo, in grado di ottenere un voto pari a 8/10 e di superare dunque Oculus Rift CV1, fermo ad una valutazione di 7/10. La procedura di smontaggio e montaggio è, infatti, molto semplice, grazie anche all’utilizzo di poco materiale adesivo.
Secondo quanto è emerso dall’analisi del casco per la realtà virtuale, inoltre, il device ha rivelato la presenza di due schermi AMOLED
, come già visto su Oculus Rift. A differenza di quest’ultimo, però, le loro dimensioni sono leggermente più elevate, con una diagonale di 91,8 mm, contro i 90 mm proposti da Oculus, nonostante un campo visivo più ridotto pari a 100° per il primo e 110° per il secondo. Quanto visto, naturalmente, influisce sulla risoluzione, che risulta appena inferiore su Vive (447 PPI contro 456 PPI).Ultima differenza riguarda la possibilità offerta da HTC Vive di regolare il campo interpolare, tramite un sistema estremamente semplice ed ingegnoso: le due lenti si avvicinano tra loro grazie all’utilizzo di una manopola.
Le funzioni offerte dai due caschi per la realtà virtuale ed i materiali costruttivi sono pressoché simili. Saranno le opinioni personali degli utenti presenti sul mercato, dunque, a decretare il successo o meno di questi due dispositivi.