Una mini luna nera individuata dal telescopio spaziale Hubble, in orbita attorno al pianeta nano Makemake. La luna, soprannominata MK 2, misura circa 160 km di larghezza e orbita circa 20 mila km proprio dal suo pianeta. Makemake, dal canto suo, è 1.300 volte più luminoso del suo satellite ed è anche molto più grande, con i suoi 1.400 km totali, ossia circa 2/3 delle dimensioni di Plutone.
“La scoperta della luna di Makemake significa che ogni pianeta formalmente designato come ‘nano’ e appartenente alla Kuiper Belt possiede almeno una luna“, ha dichiarato Alex Parker che, insieme a Mark Buie, entrambi del Southwest Research Institute, ha guidato la stessa squadra che ha trovato le piccole lune di Plutone nel 2005, nel 2011 e nel 2012. E ciò è stato possibile usando la stessa tecnica, grazie ad Hubble, anche per trovare MK 2.
La Nasa fa sapere che il Wide Field della Camera 3 di Hubble ha la capacità unica di vedere oggetti deboli vicino a quelli luminosi. E, insieme alla sua risoluzione nitida, ha permesso agli scienziati di rilevare la presenza della piccola luna, fuori dal riverbero luminoso di Makemake.
Precedenti ricerche relative ai satelliti di Makemake lasciarono gli scienziati senza risultati rilevanti. Parker ha inoltre spiegato che la loro analisi mostra come la luna abbia una superficie molto scura e si trovi in una zona al limite orbitale planetario, il che ha reso molto difficile da trovare.
Questa luna potrebbe essere in grado di fornire ulteriori dettagli riguardo Makemake, come ad esempio la sua massa e la densità. Ad esempio, quando fu scoperta la luna di Plutone,
Caronte, nel 1978, gli astronomi furono in grado di misurare l’orbita di Caronte stesso e poi calcolare la massa di Plutone. Ciò mostrò che la massa del pianeta era centinaia di volte più piccola rispetto a quanto inizialmente si era stimato.“Makemake è nella classe degli oggetti rari simili a Plutone, e ciò rende interessante trovare un compagno“, ha detto Parker. “La scoperta di questa luna ci ha dato l’opportunità di studiare Makemake in molto più dettagliato di quanto mai avremmo potuto senza la sua ‘compagna'”.
Parker ha anche detto che la scoperta di una luna di Makemake potrebbe risolvere un mistero di lunga data relativo proprio al pianeta nano. Le osservazioni termiche di Makemake provenienti dagli osservatori spaziali Spitzer e Herschel sembravano mostrare la presenza di un qualche oscuro materiale, più caldo sulla sua superficie. Ma altre osservazioni non hanno potuto confermare questo rilevamento. Parker ha detto che, forse, il materiale non si troverebbe sulla superficie di Makemake, ma invece in orbita.
I ricercatori avranno bisogno di più osservazioni da parte di Hubble per effettuare misurazioni accurate al fine di determinare se l’orbita della luna è ellittica o circolare. E questo potrebbe aiutare a determinare anche la sua origine. Un’orbita circolare stretta significa che MK 2, probabilmente, si sia formata da una collisione tra Makemake e un altro oggetto della Kuiper Belt. Se la luna è ampia e l’orbita allungata, è più probabile che sia un oggetto catturato dalla fascia di Kuiper. Molti KBO (Kuiper Belt Objects) sono ricoperti di materiale molto scuro. E proprio ciò potrebbe spiegare la superficie scura di MK 2.