Facebook non è esente da truffe, spam e virus che possono contagiare gli account degli utenti. In questi giorni è stato diffuso un allarme dalla pagina di Agente Lisa e da quella della polizia postale che avvisano di stare attenti se si viene taggati dai propri amici.
Capita spesso che girino su Facebook avvisi di account falsificati, quasi sempre si tratta di bufale, ma questa volta la storia è vera e in molti ci sono cascati. Purtroppo non è semplice capire di primo acchito che si tratta di un virus perché il tag arriva da persone che conosciamo e il link riporta solo la nostra immagine.
È vero che su Facebook girano molte bufale e proprio negli stessi giorni in cui ne gira un’altra, diciamo classica, che invita a copiare e incollare un testo che chiede a Facebook di non utilizzare le proprie immagini, informazioni o pubblicazioni, ne sta girando una che invece è, purtroppo, reale e in cui sono incappati in molti.
Il virus del tag, chiamiamolo così, è reale e la notizia è diffusa dalle pagine social della Polizia di Stato. Di seguito il post che è possibile leggere sulla pagina di Agente Lisa:
Come funziona.
Arriva una notifica: il tuo amico tal dei tali ti ha taggato in un commento. Apri la notifica, nel commento sono stati taggati anche molti altri amici. Su un video.
Il filmato in questione non si vede oppure è di natura pornografica o ancora ha come anteprima l’immagine del profilo dell’amico.
Molti, incuriositi, cliccano sul link del video e installano il virus, che replica il tutto con altri contatti.
I consigli della Polizia postale.
Dunque, attenzione ai tag che ricevete in questi giorni dai vostri amici o conoscenti. Se si riceve una notifica: «Sei stato menzionato in un commento», chiedete direttamente alla persona da cui arriva la menzione se vi ha taggato effettivamente in quel post. Se si clicca sul post incriminato si aprono tutta una serie di finestre di errori e fantomatici virus. A questo punto i vostri amici saranno soggetti alla stessa sorte con tag provenienti dal vostro profilo.
Infine, come ricorda ancora la Polizia di Stato, “le condizioni di utilizzo di Facebook sono chiare e spiegano come qualsiasi cosa venga pubblicata sul profilo pubblico possa essere vista e riutilizzata da altri utenti. Uno status copiato e incollato sulla bacheca non serve praticamente a nulla, tanto meno a tutelarsi come promesso dal messaggio”.