I ricercatori della “Carnegie Mellon University” di Pittsburgh, in Pennsylvania, hanno sviluppato SkinTrack: una sofisticata tecnologia che consente all’utente di interagire con il proprio smartwatch senza dover sfiorare, necessariamente, il display. Infatti, grazie al sistema, la pelle della mano o del braccio viene trasformata in touchscreen.
Funzionalità e design hanno reso i dispositivi wearable degli accessori orginali e, soprattutto, di tendenza. Eppure, la ridotta dimensione dello schermo sembra porre dei grossi limiti all’esperienza d’uso, non tanto per la visibilità quanto a livello pratico. Malgrado siano stati introdotti nuovi pulsanti e anelli rotanti, restano ancora molte perplessità riguardo la modalità di prestazione. Pertanto, il team del “Future Intefaces Group“, della “Carnegie Mellon University“, ha deciso di risolvere – almeno in parte – la questione traendo vantaggi dalla conduttività elettrica del corpo umano.
Nello specifico, SkinTrack si compone di due elementi: un anello, che funge da antenna, in grado di emettere segnali
AC ad alta frequenza (80 MHz), non pericolosi per la salute; e un wristband ovvero un braccialetto capace di rilevare tale vibrazione acustica. In questo modo, quando il dito della mano entra in contatto con una porzione di pelle, il device si attiva e comincia a esaminare la differenza di fase causata dal ritardo della propagazione del segnale, che viene percepito dagli elettrodi integrati nel cinturino. A sua volta, la differenza di segnale viene convertita in coordinate 2D che permettono al sistema di tracciare la posizione del dito con un’attendibilità pari al 99% e con un margine di errore che aggira intorno ai 7,6 millimetri.Il sistema è stato programmato per eseguire gli shortcuts ossia una serie di combinazioni di comandi mirate allo svolgimento di una determinata azione. Per esempio, sarà possibile aprire la funzionalità delle notizie disegnando una semplice lettera “N” sulla mano, oppure si potrà silenziare il dispositivo tracciando una “S” sull’avambraccio.