Watson, il super computer di IBM, si unisce alla lotta contro i criminali informatici. Si tratta di una nuova versione “cloud” della tecnologia cognitiva, applicata nell’ambito della cyber security. IBM vuole dare una mano agli analisti che tutti i giorni sventano attacchi informatici e neutralizzano minacce. Questa macchina, infatti, può individuare tracce, dati e correlazioni, difficilmente identificabili perfino dagli esperti.
Il progetto Watson for Cyber Security durerà circa un anno e sarà costituito da un periodo di apprendistato per il super computer. A partire dal prossimo autunno, infatti, ben otto università si occuperanno dell’intelligenza artificiale insegnandole tutto ciò che c’è da sapere in questo campo. I centri che hanno preso parte all’iniziativa sono molto avanzati nei programmi di formazione sulla sicurezza informatica. Tra esse, infatti, rientrano addirittura il Mit di Boston, l’ateneo di Ottawa e quello di Waterloo.
Sarà la banca dati X-Force
Al termine del periodo indicato, Watson costituirà un’arma importante nella lotta al crimine informatico. In questo lasso di tempo, infatti, l’apparecchio acquisirà tecniche avanzate di analisi del linguaggio naturale e di data mining. Il computer, inoltre, saprà codificare anche dati non strutturati e strumenti di presentazione grafica. In questo modo, gli analisti informatici potranno individuare con più facilità le connessioni tra i dati esaminati e un malware emergente.