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Pepper, Android lo “aiuterà” a provare emozioni

Pepper, il primo robot umanoide con il sistema operativo di Google

Android sugli androidi. Il sistema operativo di Google, dunque, è diventato ancora un po’ più “mobile”. Da ora, infatti, gli sviluppatori potranno progettare applicazioni Android ad hoc per Pepper, il robot umanoide realizzato dalla società di telecomunicazioni giapponese SoftBank. E ciò sarà possibile utilizzando gli stessi strumenti e linguaggi utilizzati per applicazioni su smartphone e tablet.


Nell’ambito della conferenza di Google I/O annuale degli sviluppatori, SoftBank ha annunciato il lancio di un kit di sviluppo progettato appositamente per Pepper, il robot che apparentemente è in grado di provare emozioni. L’androide è stato un successo in Giappone, facendo registrare quasi da subito il tutto esaurito appena aperte le vendite lo scorso anno.

SoftBank, quindi, intende ancora concentrarsi sul supporto software per robot. “È un hardware incredibile”, fanno sapere dall’azienda, che prevede di avviare le vendite di Pepper sia per le imprese – ma principalmente negli Stati Uniti – e il grande pubblico entro la fine dell’anno.

Il sistema operativo di Pepper

è una versione personalizzata di Linux, chiamata Naoqi. Ma SoftBank ha lavorato in collaborazione con Google per creare una versione inedita di Android che integrasse proprio la stessa Naoqi. Gli sviluppatori avranno accesso alle telecamere, ai sensori e al “cuore” di Pepper e saranno in grado di programmare così apposite app proprio allo stesso modo in cui farebbero per i dispositivi mobili, ma anche le console per videogiochi, televisori e qualsiasi altro dispositivo che supporti il sistema operativo.

In Giappone, il robot costa circa 1.600 dollari. Quale sarà il prezzo quando “espatrierà” non è dato sapere, sebbene dovrebbe attestarsi attorno alla stessa cifra. Ad ogni modo, il robot potrebbe essere una grande aggiunta alla cura della casa e, in generale, uno strumento utile per coloro necessitano di un sistema di supporto.

Prossimo obiettivo, quello di fare in modo che nessun malware o virus si insinui in Pepper. Anche se, per quanto ne sappiamo, la “filosofia” per cui è stato progettato potrebbe finire per innescare l’inizio della rivoluzione nel settore dei robot.

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Pubblicato da
Federica Vitale