Uber, il noto servizio di trasporto automobilistico privato disponibile in ben 450 città in tutto il mondo, è finito sotto accusa per la sicurezza degli propri utenti. A Londra, infatti, 32 conducenti sono stati accusati di violenza ed aggressione sessuale nei confronti di giovani ragazze.
L‘applicativo più famoso al mondo per il trasporto cittadino è finito nuovamente sotto accusa. Questa volta, però, non per le recriminazioni dei tassisti tradizionali infuriati dalla violazione delle leggi a loro tutela, ma per la stessa sicurezza di tutti gli utilizzatori del servizio.
In questi giorni il noto periodico britannico “The Sun” ha rivelato come nel corso dell’anno 2015, 32 passeggeri abbiamo lamentato uno stupro o una violenza sessuale, perpetrata dagli stessi conducenti, nella sola città di Londra. Ciò equivale ad un aggressione ogni 11 giorni, numeri preoccupanti che lasciano interdetti gli utenti.
Lo scorso gennaio, inoltre, un conducente Uber di 42 anni è stato condannato ad una pena detentiva di 18 mesi per un’aggressione nella quartiere di Brixton (Londra). Ma non è la sola capitale britannica a preoccupare. Pericoli di questo tipo sono presenti anche in tutte le restanti città raggiunte dal servizio.
Un portavoce di Uber ha assicurato ad un media britannico che la grave situazione è stata presa in seria considerazione, ma non vi è da preoccuparsi perché, come affermato dallo stesso: « Le persone da noi ingaggiate hanno dovuto sottomettersi alle medesime verifiche previste dalla legge per i regolari tassisti e per i professori. »
A difesa della solidità del servizio, inoltre, si può ricordare che ad ogni prenotazione di una corsa, il nome del conducente, la sua fotografia, le sue note, il giudizio degli altri utenti e la targa del suo autoveicolo sono mostrati agli utenti.
Dopo il duro affronto di Apple, intenzionata ad acquistare il diretto concorrente cinese, e dopo la recente soppressione del servizio a New Delhi per lo stupro di una passeggera, la società statunitense deve cercare di riconquistare il prima possibile la fiducia del settore, prima di finire in un baratro senza più ritorno.