Per lanciare un missile nucleare, occorre un floppy disk. O, almeno, è quel che serve al Pentagono, come riportato dal Government Accountability Office degli Stati Uniti. A quanto pare, infatti, ci sarebbero ancora in circolazione tra i corridoi del quartier generale del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d’America, i sistemi di calcolo degli anni ’70 che richiedono l’uso proprio di floppy disk.
Come ben sappiamo, i floppy sono diventati obsoleti ormai da qualche decennio. Quelli da 8 pollici, in uso ancora oggi al Pentagono, furono addirittura soppiantati da quelli più piccoli, prima di essere quasi completamente sostituiti dai CD alla fine degli anni ’90.
Tranne a Washington. Il rapporto del GAO dichiara che i dipartimenti del governo degli Stati Uniti spendono circa 60 miliardi l’anno sul funzionamento e la manutenzione delle tecnologie cosiddette “out-of-date”, ovvero fuori uso, fuori produzione. Ed obsolete.
Il rapporto continua specificando che il Pentagono sta progettando di sostituire i propri sistemi di floppy – che, per intendersi, attualmente coordinano nientemeno che i missili intercontinentali balistici (ICBM), bombardieri nucleari e i supporti aerei tanker – entro la fine del 2017.
Anche altri reparti sono stati messi sull’avviso di aggiornare i propri sistemi. Il Tesoro degli Stati Uniti, per esempio, dipende ancora da un codice in linguaggio assembly, inizialmente utilizzato nel 1950. Portare i dipartimenti governativi nel 21esimo secolo, quindi, è stato un lavoro complesso e difficile su tutta la linea. Un solo esempio: Megan Smith, Chief Technology Officer degli Stati Uniti, ha riferito che nel 2015, anche la Casa Bianca dipendeva ancora da floppy disk e Blackberry.